Le nostre corrispondenze veneziane continuano con il film della regista Haifaa Al-Mansour: il tema dell'emancipazione della donna araba attraverso la storia di una ragazzina, che il Premio Corano lo vuole vincere solo per avere i soldi con cui comprare una bicicletta, vietata alle bambine. Ovazione dal Lido
di Giovanni Desideri
Stile, leggerezza, emozioni, e la speranza rappresentata dalle nuove generazioni: sono i contenuti di Wadjda, bel film della regista Haifaa Al-Mansour, proiettato alla Mostra del Cinema di Venezia per la sezione Orizzonti. Un film che pure come contenuto ha un tema impegnativo: la condizione della donna in Arabia. Ma quel che più emerge è appunto l’agilità della regista nel ritrarre la propria società e il grande coinvolgimento del pubblico di fronte alle immagini. Se nel romanzo Underworld di Don DeLillo il filo conduttore è una palla da ba
In occasione della giornata mondiale contro la violenza e la persecuzione delle donne mettiamo a confronto la protagonista di Nell'Angolo più buio di Elizabeth Haynes, professione criminologa, con uno dei tanti casi di cronaca sul tema. Quale delle due è reale? O meglio qual è la meno incredibile?
di Dario De Marco
Il 25 novembre è la giornata mondiale contro lo stalking e la violenza sulle donne. Queste sono due storie di due donne vittime di violenza, con molte cose in comune, ma qualche differenza: una è inglese, l'altra italiana; una finisce (forse) bene, l'altra no; soprattutto, una è inventata anche se verosimile, l'altra purtroppo è vera e basta. La prima storia è quella di Cathy, giovane inglese protagonista del primo romanzo di Elizabeth Haynes, Nell'angolo più buio. La Haynes non è una scrittrice, ma una criminologa e consulente dell
Dalle sorelle Bronte a Sylvia Plath, da Elizabeth Barrett a Margherita Guidacci, in tempi e luoghi diversi, molte sono state profondamente legate a lei. Gabriella Sica ce lo racconta, tra critica, traduzione e narrazione, in Emily e le Altre
di Giuseppe Grattacaso
Emily è naturalmente la Dickinson. Le Altre sono le poetesse e traduttrici che, al di là dei limiti oggettivi segnati dalla distanza nel tempo e nello spazio, hanno costruito un rapporto profondo, un sodalizio artistico ed esistenziale con la scrittrice di Amherst. Una sorta di legame generoso e lacerante, edificato intorno alle inquietudini delle parole e dei corpi, unisce oltre l'ostacolo dei luoghi e degli anni la Dickinson a Emily e Charlotte Bronte, Elizabeth Barrett Browning, Elisabeth Bishop, Sylvia Plath, Margherita Guidacci, Cristina Campo, Nadia Campana e Amelia Rossell
Alexandra Lapierre, già autrice di Artemisia, torna con La dissoluta a raccontare la vita di una donna straordinaria: Elisabeth Chudleigh che, nella Londra del Settecento, dominò l'alta società nascondendo un segreto scandaloso
di Cesare de Seta
La protagonista del film di Debra Granick si occupa di due fratellini indifesi e di una madre catatonica, in una comunità abbrutita che vive dello spaccio di droga tra i boschi del Missouri. Costretta a mettersi sulle tracce del padre scomparso per evitare il pignoramento di casa e terreno, passa attraverso una serie di prove pulp
di Marinella Doriguzzi Bozzo
Oggi non ci sono più i riti di iniziazione sociale, durante i quali i consorzi umani di riferimento ammettevano i giovani alla vita adulta (quasi sempre maschi, che per le femmine si sa dove si andava a parare) conferendo loro pieni diritti e doveri. Era sopravvissuta forse l'esperienza del servizio militare; rimane un addomesticato esame di maturità ambosessi, con quel che ne consegue di positivo e negativo. Non così in questo film, dolorosamente sperduto dalle parti del Missouri, in una boscaglia delimitata come una coperta sdrucita dall’uso. Che &egra
Parenti e amici salutano oggi la Vighy, scomparsa pochi giorni fa, subito dopo l'uscita del suo Scendo. Buon proseguimento
di Sandra Petrignani
"Non fate troppi pettegolezzi" lasciò scritto Cesare Pavese prima di uscire di scena suicidandosi. Di fronte alla morte, per lunga e dolorosa malattia, di Cesarina Vighy, mi viene da pensare a quella richiesta, un po’ ironica, un po’ affettuosamente esigente. Come evitare che il commiato dei vivi si trasformi in pettegolezzo, in commiserazione, persino in sollievo di non condividere un destino altrettanto duro? Cercherò dunque di attenermi alle pagine che Cesarina ha scritto, pur sapendo di non poterne eludere, proprio partendo dai suoi libri, l
Questo piccolo stato stretto tra Cina e India ha proposto il Gnh, l'indicatore di national happyness, come nuovo strumento per misurare la salute della nazione. Scopriamo come si vive qui in Himalaya, tra re illuminati ma schiavi dell'astrologia, sviluppo sostenibile e abiti tradizionali obbligatori per tutti
di Rossella Bernascone
Anzi, è femminista. Perché è vero che nella storia ci sono sempre state grandi pensatrici, da Ipazia di Alessandria a Virginia Woolf passando per le mistiche medioevali. Ma solo grazie al movimento iniziato negli anni '60 hanno smesso di essere una simpatica minoranza per vedersi riconosciuta una creatività autonoma. E radicalmente alternativa alla visione del mondo maschile
di Chiara Zamboni
C’è una “manovra volta a screditare”, si tratta di “attacchi personali”, ma per fortuna “il popolo è dalla sua parte”. Sembrano i soliti argomenti del premier italiano, ma da qualche tempo sono stati adottati da un altro Capo di Stato…
di Angelo d'Orsi
di Alessandra Spalletta e Giulia Ziggiotti
Tra dieci anni un cinese su cinque non riuscirà a trovare moglie. Qualche settimana fa è stata la copertina dell’Economist a rinfocolare un allarme pregresso: “Genocidio di genere: che fine hanno fatto 100 milioni di neonate?”, intitolava la copertina della rivista anglosassone. Antichi pregiudizi, fertilità in declino e nuove tecnologie per conoscere il sesso del feto starebbero alla base della sproporzione numerica di genere che si riscontra in diversi paesi asiatici (Cina e India in testa). I dati forniti dall’Accademia di Scienze Sociali - uno d
Pubblicato postumo, Io, Jean Gabin riporta alla luce il talento di Goliarda Sapienza: è la cruda "autobiografia delle contraddizioni" di una scrittrice tra le più significative ma meno conosciute della nostra letteratura
di Alessandra Minervini
Isabella, la protagonista dell'Italiana in Algeri di Gioacchino Rossini, trionfa con l'astuzia su un mondo maschile guidato dai soli appetiti sessuali
di Igor Vazzaz
Caleidoscopica, brillante, vorticosa, L’Italiana in Algeri data sulle pregiate tavole del Maggio Fiorentino. E la città gigliata sancisce pure in questa stagione un legame privilegiato con una Catalogna d'allestitori visionari e coraggiosi: se nella precedente erano state le fantasie ipertecnologiche della Fura dels Baus a illustrare con scioccanti megaschermi la potenza di due quarti del Ring wagneriano (Siegfried e Götterdämmerung, diretti da Mehta), poco fa è stata la volta dell'indimenticabile capolavoro rossiniano, che ha usufruito della ludica crea
Le donne come motore di crescita e sviluppo in tutto il mondo. Uno speciale a puntate del New York Times sulla condizione femminile rivela impensabili arretratezze, ma anche sorprendenti punte di progresso. Ad esempio nei paesei musulmani
di Giulia Stok
C’è un luogo in cui la solidarietà femminile non riesce a scavalcare le generazioni: è la famiglia. Al di là degli stereotipi da barzelletta sulla suocera, la Madre Del Maschio ha spesso la mentalità di un machista argentino degli anni ’50
di Alessandra Montrucchio
Da Vanessa Beecroft a Marina Abramovic, oggi le donne si sono fatte strada nel mondo dell’arte. Ma ancora alla fine dell’Ottocento non potevano neanche entrare in Accademia. Ricordiamo le anonime “suffragette” della pittura, sopravvissute a divieti, diffidenze, insulti
di Francesca Castellani