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ECONOMIA

Non è solo per i recenti fischi a Bonanni e Angeletti al congresso della Cgil: oggi più che mai i sindacati sono lontani dall’unità. Eppure la risposta alla crisi può venire proprio da un mondo del lavoro che sappia modernizzarsi. E superare le divisioni


di Giuseppe Berta

La ricorrenza del Primo Maggio si è celebrata quest’anno in un tono minore e dimesso ancor peggio degli anni scorsi. Ha certamente pesato la cappa d’incertezza che la crisi ha gettato sull’occupazione, anche se il clima di preoccupazione sociale non ha finora contribuito a una ripresa importante dei temi del lavoro.   Non a caso, l’attenzione si è focalizzata sulla questione se debbano essere concesse o no deroghe significative alla chiusura festiva delle attività commerciali che contribuiscono a rendere animate le nostre città anche ne
06 Maggio 2010

ESTERI


di Alessandra Spalletta e Giulia Ziggiotti

Tra dieci anni un cinese su cinque non riuscirà a trovare moglie. Qualche settimana fa è stata la copertina dell’Economist a rinfocolare un allarme pregresso: “Genocidio di genere: che fine hanno fatto 100 milioni di neonate?”, intitolava la copertina della rivista anglosassone. Antichi pregiudizi, fertilità in declino e nuove tecnologie per conoscere il sesso del feto starebbero alla base della sproporzione numerica di genere che si riscontra in diversi paesi asiatici (Cina e India in testa). I dati forniti dall’Accademia di Scienze Sociali - uno d
31 Marzo 2010

LIBRI

Il giovane dirigente di Confindustria in La scossa. Sei proposte shock per la rinascita del Sud analizza i problemi del Mezzogiorno italiano e propone alcune ricette. Che sembrano facili, ma non considerano mai un fattore di rilievo: la lotta contro l'illegalità


di Franco Milanesi

Interventi ordinari e straordinari, agevolazioni di varia natura, sovvenzioni, aiuti da parte dello Stato, delle Regioni, dell’Europa: si ha effettivamente uno shock leggendo le cifre del denaro indirizzato verso il Mezzogiorno. Delzìo sgrana i dati con impietosa precisione e li affianca ad una serie di graduatorie nazionali (Pil, numero di laureati, imprese straniere dislocate sul territorio, efficienza di spesa, regolarità amministrativa) in cui i territori del Sud occupano stabilmente gli ultimi posti. Evitando le retorica dell’antipolitica e muovendo dalla re
29 Marzo 2010

ECONOMIA

Tutto il potere concentrato nelle mani di pochi. Molta attenzione ai giochi finanziari e poca all'economia reale delle piccole imprese in affanno. Nessun rispetto per i correntisti (cioè noi). Ecco perché le banche italiane possono continuare a farsi gli affari propri. Poco disturbate dalla politica: a destra Tremonti accenna qualche debole protesta, ma a sinistra è silenzio totale


di Peppino Ortoleva

La vecchia battuta di Brecht, “che cos'è rapinare una banca a confronto con il fondarne una?”, è ormai consunta anche a furia di citarla a sproposito. E poi, ci siamo tutti convertiti al mercato, no? E veniamo invitati da tutte le parti a sentirci rassicurati, e anche un po' orgogliosi, per il fatto che l'Italia ha banche grandi e redditizie. Però, se proprio nel mercato vogliamo stare ci sarebbero alcune regole a cui attenersi, soprattutto quando si tratta di quel particolare business che si chiama banca, una pietra angolare di tutto il sistema e insieme una
02 Febbraio 2010

RADIO

Altro che bamboccioni: a Mordere il mondo su Radio Radicale storie di giovani che cavalcano la globalizzazione


di Francesco Signor

In Italia non ci sono solo i bamboccioni, ma anche molti giovani talenti che lasciano la propria casa per mordere il mondo. Quelli di Dillinger.it hanno pensato bene di scovarli e dar loro voce, ideando un programma radiofonico che è una babilonia di collegamenti e fusi orari. Si viaggia via etere dalla barcollante Italia post-industriale fino alle mastodontiche praterie delle supereconomie asiatiche. “Ben trovati agli ascoltatori di Radio Radicale, benvenuti a una nuova puntata di Mordere il mondo con RadioRadicale.it, AgiChina24.it, Dillinger.it. Chi vi parla in studio è
20 Gennaio 2010

ECONOMIA

I grattacieli arabi dopo la bolla edilizia come le ghost town americane dopo la corsa all'oro


di Giuseppe Berta

L’immagine con cui l’attuale crisi globale è stata finora consegnata alla storia è quella dei dipendenti della Lehman Brothers, che escono con gli scatoloni in mano dai loro uffici di New York. Oggi possiamo aggiungervi quella, probabilmente ancora più efficace, dei grattacieli di Dubai, dell’immensa città artificiale che la speculazione finanziaria internazionale ha eretto sulle isole di sabbia. Se la prima immagine, quella della Lehman, racchiudeva il senso di sconcerto davanti al crollo improvviso di una grande istituzione finanziaria che fino a
03 Dicembre 2009