Lo scrittore torinese è nella cinquina dei finalisti con Le colpe dei padri: un libro che affascina coniugando azione e struttura, suspense e digressioni teoriche, storia e memoria
di Marinella Doriguzzi Bozzo
Nonostante la comune cittadinanza, il caso non ci ha mai portato a leggere alcunché di Alessandro Perissinotto. Allora, quale migliore occasione della sua candidatura al prossimo premio Strega per accostarlo, e nel contempo cercare di capire dove stia andando uno degli eventi letterari più storicamente blasonati? Perché, dopo la vittoria per signore e signorine fintamente problematiche de La solitudine dei numeri primi di Paolo Giordano e dopo l'esclusione per eccesso di elitario busismo de El specialista de Barcelona di Aldo Busi, come si collocheranno gli scrittori, le c
Due scrittrici esordienti, due libri di successo che appartengono a generi diversi ma hanno molti punti in comune: due amiche da un lato e due fidanzati dall'altro, due storie di disagio e mal di vivere. Recensione in parallelo di Silvia Avallone e Antonella Lattanzi: due grandi promesse, due piccole delusioni
di Alessandra Minervini
Silvia Avallone e Antonella Lattanzi, esordienti dalle penne d'oro, sono cresciute negli anni Ottanta: gli anni del reflusso (politico), del rigetto (televisivo) e del rampantismo (di facciata). Quasi coetanee, forse non si sarebbero mai conosciute (la prima è nata a Biella, la seconda nella levantina Bari) se, negli ultimi mesi, non avessero condiviso gli scaffali più in vista di (quasi tutte) le librerie italiane e se non fossero spalleggiate da (quasi tutte) le recensioni nazionali. Dunque, perché scriverne? Se tutto è già stato detto, letto,
Parenti e amici salutano oggi la Vighy, scomparsa pochi giorni fa, subito dopo l'uscita del suo Scendo. Buon proseguimento
di Sandra Petrignani
"Non fate troppi pettegolezzi" lasciò scritto Cesare Pavese prima di uscire di scena suicidandosi. Di fronte alla morte, per lunga e dolorosa malattia, di Cesarina Vighy, mi viene da pensare a quella richiesta, un po’ ironica, un po’ affettuosamente esigente. Come evitare che il commiato dei vivi si trasformi in pettegolezzo, in commiserazione, persino in sollievo di non condividere un destino altrettanto duro? Cercherò dunque di attenermi alle pagine che Cesarina ha scritto, pur sapendo di non poterne eludere, proprio partendo dai suoi libri, l