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LIBRI - BIOGRAFIA

In La banda Apollinaire, Renzo Paris parte da Roma, città natale del lirico, per mettersi sulle sue tracce: ne viene fuori un'accurata biografia che racconta la sua vicenda, allargando lo sguardo al gruppo di amici intellettuali e a tutta la società contemporanea


di Giuseppe Grattacaso

Con la fine della prima guerra mondiale si conclude un'epoca, che aveva mostrato gli ultimi palpiti nella contraddittoria età della Belle Epoque. Si spegne anche la vicenda esistenziale di Guillaume Apollinaire. Nello stesso giorno in cui a Parigi si festeggia la fine del conflitto, gli amici si raccolgono intorno al corpo senza vita di quello che sarebbe stato considerato come uno dei più grandi lirici del Novecento: arebbe voluto essere il Papa delle avanguardie ma in lui i suoi contemporanei riconobbero soprattutto il fantasioso prosatore, oltre che il brillante e a volte trop
13 Ottobre 2011

LIBRI - NARRATIVA

Un giallo di bambini scomparsi, tra la Parigi del 1750 e un condominio di Lucca di fine '900. Insegnante di italiano al suo esordio letterario, in Dall'aprile a Shantih stravolge la lingua (e il dialetto) in un unico flusso di coscienza, che mescola Gadda e altri grandi modelli. Una piacevole sorpresa
 


di Giulia Stok

Una po’ Gadda un po’ Joyce, un po’ pastiche in salsa toscana un po’ flusso di coscienza. Un po’ presuntuoso, direte voi: perché fare tanta fatica per leggere un esordiente? Perché è bravo e, benché a tratti possa sembrare pretestuoso, con un’ottima padronanza linguistica finisce per aggomitolare il lettore in una storia non storia, in un avvilupparsi di congetture, movimenti minimi, chiacchiere e vite trascorse tra androne e cortile.   Il filo conduttore dei (pochi) eventi, che si svolgono tra la Parigi del 1700 e la Lucca de
23 Febbraio 2011

MOSTRE

Il comico, scrittore e cineasta giapponese espone alla Fondazione Cartier di Parigi tutti i suoi giocattoli d'artista. Un'imperdibile occasione per capire cosa frulla nella mente del genio demenziale di Mai dire Banzai: imparerete così perché si sono estinti i dinosauri e come salvarvi dalla pena capitale


di Francesca Barca

La Fondation Cartier pour l'Art Contemporain di Parigisi è fatta madrina di un progetto in collaborazione con il cineasta giapponese Takeshi Kitano (in arte "Beat" Takeshi) che ospita nei suoi locali fino al 12 settembre 2010: Gosse de Peintre, un gioco di parole tra "ragazzino", "pittore" e "imbianchino".   Kitano, che in Italia abbiamo conosciuto, prima ancora che per i suoi film da regista, per Takeshi's Castel - la trasmissione demenziale ripresa dalla Gialappa's Band come Mai Dire Banzai - ha una carriera e
23 Luglio 2010

ARTISTA

Con il fotomontaggio digitale l'artista romana (ora a Parigi sulle orme di Georges Perec) sovrappone sullo stesso luogo immagini di epoche diverse: l'effetto è destabilizzante


di Anita T. Giuga

Gea Casolaro è nata nel 1965 a Roma, dove vive e lavora, quando non si sposta in giro per il mondo fra progetti e residenze. Casolaro ha, infatti, vissuto in Nuova Zelanda per due mesi alla fine del 2008 e oggi è di stanza a Parigi, dove si trova da più di un anno. Dopo una permanenza di 9 mesi alla Cité International des Artes, ospite nell'atelier di Incontri Internazionali d'Arte di Graziella Lonardi, ha deciso di restare. L'artista sta perlustrando la città aristocratica per eccellenza sulle tracce dei “simulacri” del cinema, camminando tra l&r
20 Maggio 2010

MOSTRE

Il cognome in comune con il noto zio Sigmund gli impone da sempre l'etichetta di intimista. Ma le opere in mostra al Centre Pompidou di Parigi chiariscono che l'ultraottantenne Lucian è soprattutto pittore della carne


di Remo Bassetti

La parola “intimità” fa principalmente riferimento a una forma di regolare vicinanza fisica tra persone, pur sottintendendo che proprio questa vicinanza è la via d’accesso a una reciproca confidenza spirituale. L’intimismo, corrente artistica e letteraria, sembra evidenziare più direttamente la disposizione interiore di un protagonista, i suoi pensieri e il suo essere più profondo, risalendovi attraverso la rappresentazione del suo quotidiano celato agli occhi pubblici.    Come definire Lucian Freud? Ce lo si può domandare co
04 Maggio 2010

ATTUALITA' - NON E' UN PAESE PER DONNE? / 5

Da Vanessa Beecroft a Marina Abramovic, oggi le donne si sono fatte strada nel mondo dell’arte. Ma ancora alla fine dell’Ottocento non potevano neanche entrare in Accademia. Ricordiamo le anonime “suffragette” della pittura, sopravvissute a divieti, diffidenze, insulti


di Francesca Castellani

Mi hanno chiesto di parlare di donne e arte, ma non parlerò delle donne artiste: delle Zaha Hadid, delle Vanessa Beecroft, delle Sophie Calle, delle Marina Abramovic. Certamente a fatica e sgomitando in un mondo ancora maschilissimo, certamente concedendo molto (compresi i lugubri rituali di ossa, così di moda in questo lugubre presente), sono comunque quelle che ce l’hanno fatta, o meglio: hanno potuto farcela.   Non parlerò nemmeno delle “zie”: anni ’50-60, quando una Carla Accardi si faceva fotografare in borghesissimo golfino twin-set e cot
11 Marzo 2010

ATTUALITA' - NON E' UN PAESE PER DONNE? / 4

Nel Medioevo erano chiamate così le donne che non volevano né sposarsi né chiudersi in monastero, e vivevano libere di muoversi e pensare. Margherita Porete era una di loro, e giusto settecento anni fa venne condannata per eresia: aveva solo scritto che cercare Dio nelle chiese è da asini


di Luisa Muraro

Quest’anno è il settimo centenario della morte di Margherita Porete. Era una beghina e morì sul rogo. Beghina, così come ai nostri giorni femminista, è uno di quei nomi che gli uomini di potere rendono ridicoli e sospetti perché sono i nomi di donne indipendenti dal sistema di potere. Non ho niente contro gli uomini ma critico quelli che corrono dietro al potere e le donne che corrono dietro a loro. Beghine si chiamavano nel Medioevo quelle donne che non volevano né sposarsi né chiudersi in un monastero, e vivevano da sole o in piccoli gru
10 Marzo 2010

LIBRI

A cento anni dalla morte, i racconti surreali di Alfred Jarry sulla bicicletta


di Chiara Zocchi

Così ce lo racconta, nell’introduzione, Apollinaire: ... Jarry abitava al "terzo piano e mezzo", secondo la logica sintetica delle abitazioni parigine, che volevano (e vogliono) contenere sempre più vite del possibile. Così, laddove ci sarebbe dovuto essere un solo soffitto, se ne erano ricavati due. E un palazzo che avrebbe dovuto ospitare sette piani, se ne è ritrovati una quindicina. Il cocktail preferito di Jarry era così costituito: metà aceto + metà assenzio + una goccia d’inchiostro...    E, se è v
03 Febbraio 2010

ARTE

In mostra a Parigi James Ensor, il pittore belga noto per le maschere e i teschi. Fu solitario e sprezzante: ad impressionismo, fauvismo e cubismo preferiva se stesso


di Silvia Conti

Tra la fine dell’Ottocento e l’inizio del Novecento, mentre in Francia gli impressionisti inseguono le trasformazioni della natura, i neoimpressionisti scompongono i colori, i fauve rompono con le prospettive e i cubisti smembrano la realtà, in Belgio un pittore pensa soltanto a se stesso: è James Ensor. “Ho anticipato tutti i movimenti moderni”, dice di sé l’artista, che nel 1887 si dipinge come un Cristo in croce attorniato dai suoi detrattori: un simbolismo non propriamente velato della considerazione che egli aveva del suo genio e degli al
26 Gennaio 2010

LIBRI

Dieci foto in bianco e nero, dieci racconti che tratteggiano la prima metà del Novecento: è Istantanee del critico teatrale Osvaldo Guerrieri. Tra un Pirandello in spiaggia tutto vestito e un Joyce rifiutato dalle case editrici, le immagini di un'epoca tragica e bellissima


di Giulia Stok

Partire da dettagli che sembrano insignificanti per poi tratteggiare un’epoca non sarà forse una trovata così innovativa, certo qui però è condotta con particolare grazia: la penna sottile di Osvaldo Guerrieri sceglie dieci foto in bianco e nero, per lo più sconosciute, che ritraggono o che sono scattate da personaggi famosi, e ne racconta le storie.   La scelta delle immagini è del tutto velleitaria: si va da uno scatto del celeberrimo Doisneau – ma uno di quelli meno noti, un fisarmonicista di strada – alla fascinosa Louise Bro
25 Gennaio 2010

MOSTRA

In mostra a Verona una eccezionale selezione del paesaggista francese: 100 quadri provenienti soprattutto dal Louvre, che illustrano il percorso di quello che viene definito l'ultimo dei classici e il primo dei moderni. E che aveva negli occhi l'Italia anche quando dipingeva Parigi


di Francesca Castellani

Quando a organizzare una mostra è il Louvre, è un po' come se il Manchester United giocasse in casa tutta la Champions League: il risultato è scontato, e a punteggio pieno. Sto parlando della mostra Corot e l'arte moderna aperta alla Gran Guardia di Verona fino al 7 marzo: 100 quadri provenienti dal grande museo francese, e non solo. Qualcuno (con un pizzico, o magari anche più di un pizzico di snobismo) mi ha detto che in fondo era una mostra con tante opere "di magazzino", provenienti dai depositi. Sarà: ma quando i depositi sono quelli del Louvre
08 Gennaio 2010

MOSTRA

A Parigi una mostra sugli ultimi anni del maestro: addio all'Impressionismo, fanciulle formose e paesaggi mediterranei


di Cesare de Seta

Nel 1892 Pierre-Auguste Renoir (1841-1919) è ormai così celebre che entra, per iniziativa di Mallarmé e di Roger Marx, nelle collezioni nazionali francesi. Le ragazze al piano sono esposte, in dicembre, al Musée du Luxembourg, destinato ad accogliere i contemporanei. Lo stesso tema Renoir l’aveva affrontato la prima volta tre anni prima, con la Lezione al piano, ed è molto significativo il confronto tra queste due tele. Perché nella prima versione c’è ancora una tenuta per così dire realista: il disegno è rifinito, il c
24 Novembre 2009