La protagonista del film di Debra Granick si occupa di due fratellini indifesi e di una madre catatonica, in una comunità abbrutita che vive dello spaccio di droga tra i boschi del Missouri. Costretta a mettersi sulle tracce del padre scomparso per evitare il pignoramento di casa e terreno, passa attraverso una serie di prove pulp
di Marinella Doriguzzi Bozzo
Oggi non ci sono più i riti di iniziazione sociale, durante i quali i consorzi umani di riferimento ammettevano i giovani alla vita adulta (quasi sempre maschi, che per le femmine si sa dove si andava a parare) conferendo loro pieni diritti e doveri. Era sopravvissuta forse l'esperienza del servizio militare; rimane un addomesticato esame di maturità ambosessi, con quel che ne consegue di positivo e negativo. Non così in questo film, dolorosamente sperduto dalle parti del Missouri, in una boscaglia delimitata come una coperta sdrucita dall’uso. Che &egra
I fratelli Coen portano per la seconda volta sullo schermo un romanzo di Charles Portis del 1968. Al fianco di Jeff Bridges (nella parte dello sceriffo guercio che valse l’Oscar a John Wayne) spicca il personaggio della giovane cowgirl Mattie, piccola femminista ai tempi del Far West
di Sandra Petrignani
Ha l’età di Lolita, la determinazione di Jo di Piccole donne, la fiducia nel futuro di Pollyanna e la passione per l’avventura di Pippi Calzelunghe. Si chiama Mattie (la strepitosa attrice tredicenne Hailee Steinfeld) e la sua storia, creata in un romanzo americano del 1968 da Charles Portis, Un vero uomo per Mattie Ross, rivive per la seconda volta sul grande schermo nel nuovo film dei fratelli Coen. La prima fu nel ’69 ne Il Grinta che valse il suo unico Oscar a John Wayne. Ma a parte il titolo originale, True Grit, i Coen prendono le distanze da quel pr