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LA VIGNETTA


di Fei

26 Aprile 2011

ATTUALITA'

I casi di pedofilia scoperti all'interno della Chiesa hanno provocato reazioni molto dure da parte dell'opinione pubblica e dello stesso Ratzinger. Ma che la gerarchia cattolica accetti di sottoporsi alla giustizia penale non è necessariamente un buon segno


di Luisa Muraro

Mettere in prigione un prete non è una risposta. Avrete capito che sto parlando dell’ondata di scandali, causata dai molti casi di pedofilia scoperti anche in Europa, che ha colpito principalmente la Chiesa cattolica.     I fatti scandalosi li conosciamo e sono di due ordini: gli atti di pedofilia da una parte e, dall’altra, la copertura offerta ai colpevoli da coloro che avevano la responsabilità di difendere le vittime. Tra i due livelli di scandalo, il secondo (la copertura) è il più grave. Ma l’uno non è separato dall&rsqu
22 Giugno 2010

ATTUALITA'

C’è una “manovra volta a screditare”, si tratta di “attacchi personali”, ma per fortuna “il popolo è dalla sua parte”. Sembrano i soliti argomenti del premier italiano, ma da qualche tempo sono stati adottati da un altro Capo di Stato…


di Angelo d'Orsi

La vicenda della pedofilia ecclesiastica sta assumendo tratti non solo inquietanti, ma decisamente urtanti. Se fossi ancora cattolico (il che non sono, grazie a Dio, direbbe Buñuel) sarei furioso con il “sommo pontefice” e tutte le gerarchie vaticane, che hanno coperto questa terribile verità per decenni (non voglio risalire troppo indietro nel tempo, come pure si potrebbe fare), e, da quando sono apparse le prime crepe nell’edificio, hanno tentato di minimizzare, poi giustificare, e in ogni modo salvare la “rispettabilità” dell’istituzi
09 Aprile 2010

ATTUALITA'

Il Papa l'altroieri ha messo sotto accusa i mezzi d'informazione, il Premier lo fa ogni giorno. Ma tra i due c'è una differenza


di Carlo Augusto Viano

Duri moniti alla stampa periodica da fonti autorevoli: il Papa, il vicario di Dio, e Berlusconi, espressione del popolo sovrano. Per il primo la stampa corre il rischio di abituarci al male, che per lui c’è, eccome, tanto che lo si può perfino raffigurare con le corna e la coda del diavolo. Per Berlusconi invece il male proprio non c’è ed è solo inventato dai giornali, quelli chic, dietro i quali si nascondono i poteri forti. Nei regimi assolutistici si diceva che il re non sbaglia mai e tutte le sue colpe venivano addossate ai suoi consiglieri. Oggi at
10 Dicembre 2009