Non semplici racconti, quelli del narratore di New York, che con Dieci Dicembre si emancipa in parte dalla sua "fantascienza di prossimità" per soprenderci con dettagli apparentemente insignificanti che puntualmente si rivelano diabolici. E il mostro è sempre più vicino
di Dario De Marco
Prima togliamo di mezzo un paio di equivoci. Innanzitutto, che questo sia un buon momento per i racconti, dato che Alice Munro ha vinto il Nobel. Alice Munro – che è una grandissima scrittrice senza dubbio, e che stramerita il Nobel (così come lo strameritano Roth, Murakami e Kundera, per dire) – non scrive racconti. Scrive romanzi. Solo che, siccome ne scrive tanti, ed è una persona onesta, li pubblica a sette-otto insieme, stampati su pagine grandi e con carattere piccolo. Ma volendo, uno scritto che nel caso suo viene definito racconto, potrebbe benissimo es
Ne Il Combattimento vengono ristampate le prime prove di quello che potrebbe essere considerato il precursore dei cannibali. Il racconto inedito e quelli introvabili delineano già l'universo crudo e grottesco che abiterà le sue pagine
di Luigi Loi
La claustrofobica ossessione per gli appartamenti chiusi e i suoi rabbiosi abitanti, l’evento perturbante che appare improvviso, anche nella più grigia e banale delle stanze in affitto, una cipolla, un palloncino utilizzato per brutalizzare il corpo femminile. Questo è Antonio Moresco, prendere o lasciare. Si ama o si odia ma difficilmente si resta indifferenti alle sue pagine. Con Il combattimento Mondadori ristampa i suoi primi lavori usciti negli anni novanta, insieme a un breve racconto inedito. Il libro ha due pregi essenziali. Il primo: si trovano qui raccolti
"Quasi un altro libro" secondo Giulio Mozzi quello che viene ripubblicato oggi dai tipi di Laurana con due racconti in più e uno in meno rispetto alla prima edizione (Einaudi 1996). L'ispirazione di fondo però resta la stessa, quel senso di mancanza che muove i personaggi alla ricerca di un traguardo, che si tratti di Dio o dell'Apocalisse
di Stefano Nicosia
Ricompare in libreria La felicità terrena di Giulio Mozzi, anzi no. La raccolta di racconti uscita per Einaudi nel 1996 viene ripubblicata adesso con due racconti in più – Verde e oro e Gilda T. – e con uno in meno, Migrazione, e con uno scritto di Carlo Dalcielo: insomma per lo stesso Mozzi è "quasi un altro libro". Si ricostituisce così, nella collana ‘Rimmel’ di Laurana, la coppia con Il male naturale (Mondadori 1998; Laurana 2011) e quel "grumo narrativo" che si era modellato intorno a due idee fondanti: la ric
Ci si potrebbe aspettare un educato femminismo da salotto, da Il primo miracolo di George Harrison. Ma con questa raccolta di fotogrammi di vita, scanditi dai toni leggeri e ritmati di chi ha lavorato nei media, la scrittrice riscatta il suo stile da etichette troppo superficiali
di Lorenza Trai
L'autore americano è specializzato in fantascienza di prossimità: un genere particolarmente inquietante, perchè disegna scenari molto vicini a noi. Minimum fax si arrischia a pubblicare una raccolta di suoi XYZ
di Dario De Marco
Tre autori emergenti raccontano gli anni Zero in novelle surreali e grottesche: è la Guida letteraria alla sopravvivenza in tempi di crisi, edita da Transeuropa
di Alessandra Minervini
A cento anni dalla morte, i racconti surreali di Alfred Jarry sulla bicicletta
di Chiara Zocchi
Finalmente un libro che parla di clochard raccontandoli davvero, ma in lingua letteraria
di Daniel Agami