C'è Nimbo il riparatore di nuvole e anche Dizzy il trovaparole. In Che Mestieri fantastici! i racconti di Massimo De Nardo e le belle illustrazioni di Tullio Pericoli si rivolgono anzitutto ai giovanissimi, a coloro cioè che se le cose continuano così dovranno "inventarsi un'occupazione" quanto prima...
di Giuseppe Grattacaso
Quando piove troppo, e le campagne si inondano, o non piove affatto, e la siccità rende sterili i campi, è evidente che c'è qualcosa nella nuvole che non va. Le nuvole troppo piovose sono piene di buchi, prodotti dagli aeroplani, dai fulmini, dall'inquinamento, dal loro stesso logoramento dovuto alla vecchiaia. Le nuvole secche o eccessivamente dure invece hanno preso troppo sole e si sono asciugate. Le une e le altre bisogna che vengano riparate. E' questo il lavoro di Nimbo, che è dotato di un camion sul quale è montata una scala che può diventare al
La consacrazione di Daniele Gaglianone al cinema 'mainstream' passa da un film tratto dal romanzo di Stefano Massaroni: prima bambini, poi cresciuti, i suoi personaggi metropolitani sono i testimoni quasi 'muti' di terribili episodi di violenza. Da stasera nelle sale
di Sandra Petrignani
Il punto di forza di Ruggine, opera della piena maturità di Daniele Gaglianone, è aver raccontato per immagini e suoni, mettendo in secondo piano la parola. Pur essendo basato su un libro, infatti (un omonimo romanzo einaudiano di Stefano Massaron), Ruggine non poteva contare su dialoghi coerenti e articolati o sull’intreccio misterioso di una trama che si svela strada facendo. Per due motivi molto semplici: narra una società di bambini in un’area degradata e le pulsioni preverbali e perverse di un pedofilo, che si sa da subito autore di crimini imminenti. 
Dopo il diabolico 666 la compagnia madrilena Yllana porta in giro per l'Europa il suo nuovo spettacolo: la giungla in cui si avventura il loro improbabile gruppo di esploratori è fitta di citazioni "alte", ma pensata soprattutto per divertire i più piccoli
di Igor Vazzaz
Tra le categorizzazioni più ambigue che si diano, quella più equivoca è quella di arte (o film, o spettacolo) per bambini: con essa, difatti, s’ipotizza o una qualche menomazione cognitiva da parte dei cuccioli di homo sapiens sapiens o, per contro, una loro mai dimostrata propensione per verginità, purezza e candore d’animo. E anche qui, la passione per il Benigni d’annata si rivela proficua: allertando il pubblico d’un monologo dai toni blasfemi, il primo dei toscanacci si giustificava asserendo che il problema sarebbero stati gli adulti, p
Un giallo di bambini scomparsi, tra la Parigi del 1750 e un condominio di Lucca di fine '900. Insegnante di italiano al suo esordio letterario, in Dall'aprile a Shantih stravolge la lingua (e il dialetto) in un unico flusso di coscienza, che mescola Gadda e altri grandi modelli. Una piacevole sorpresa
di Giulia Stok
Il terzo figlio è in arrivo, ma non è un semplice diario sulla maternità. In Nonsolodue, il sequel di Nonsolomamma, Clauda De Lillo riesce a descrivere tutte le peripezie di una genitrice moderna: con bravura, umorismo e profondità, ma soprattutto con talento da vera scrittrice
di Dario De Marco
Categoria: sequel. Genere: libro tratto da blog. Argomento: maternità acrobatica (ma quale non lo è) nell'Italia contemporanea. L'estensore della presente recensione non può, e non potrà mai, a meno di improbabili traversie chirurgico-burocratiche, fregiarsi del titolo di “mamma”. Rappresenta però, per così dire, l'altra metà del pannolino radioattivo, e non gli sono quindi estranee esperienze interiori quali: nottate in bianco per coliche neonatali, entusiasmi ingiustificati ai primi vagiti e/o movimenti pseudovolontari, ans
Apre a Torino, all’interno della stazione Porta Nuova, il centesimo negozio della catena di libri. Che ospita il reparto Kidz, ispirato all'approccio di Reggio Emilia. Ma non è solo l’area per i piccoli a essere pensata apposta per il baby cliente
di Stefania Stecca
In tempo di cartoni ultratecnologici, i registi francesi Aubier e Patar sanno ancora giocare con i pupazzi e divertirsi come bambini. In Panico al villaggio riscoprono i piaceri della stop motion e dell'animazione vecchio stile
di Andrea B. Previtera
Eccola! Eccola! E’ l’ondata di ritorno! Lo dicevo che sarebbe arrivata. Quanto, quanto l’avevo attesa. Magari esagero, magari è appena un po’ di spuma, ma a me sembra di scorgerla questa piccola flessione verso il passato dopo la notte degli eccessi. Queste pellicole dense e intime che si fanno strada tra i grandi kolossal centomilionari, questi pezzi di plastica e plastilina che tornano sul grande schermo sgomitando fra i figli di Toy Story. Allora, dopo Coraline, dopo Fantastic Mister Fox ecco Panico al villaggio. Un altro lungometraggio in stop mot
Quando un intervento solidale è progettato dai suoi stessi beneficiari: l'attività della onlus Aiuto allo Zanskar nelle valli himalayane
di Redazione
Carrozze con biblioteche e scivoli per bambini, cabine per parlare al cellulare, bagni scintillanti e cibi prelibati. E non c'è tempesta di neve che tenga: arriverete puntuali, costi quel che costi (non così tanto). Ecco l'alfabeto di uno dei miracoli del Nordeuropa, per tornare ad amare il mezzo di trasporto più ecologico, rilassante e sicuro, mille miglia più avanti di Trenitalia
di Mauro Giovanni Diluca
Miniature di creature fantasy, con cui costruire interi universi e combattere battaglie: è un gioco creativo che allena alla discussione e al rispetto delle regole
di Giorgio Astengo
Nel reality di La7 educatrici spietate con divise a puntini addestrano figli isterici e mortificano genitori incapaci
di Francesco Signor
Sos Tata è un reality show che, alla sua prima apparizione in Italia su La 7, nell’autunno del 2005, rivelò a una selezionata platea di famiglie (quelle poche fortunate che all’epoca erano raggiunte dal segnale dell’emittente di Telecom Italia) come i loro problemi con quelle pesti bubboniche dei loro figli potessero trovare una soluzione definitiva. Il format originale è, manco a dirlo, americano: si chiama Nanny 911 ed è arrivato al suo quinto autunno su Fox Life. Il fatto che la Magnolia debba comprare un programma così dagli States ripro
Sferiche e colorate, permettono di archiviare un piccolo album fotografico. Ma non è solo il solito caso di tecnologia per grandi propinata ai piccoli: riconoscere il valore della memoria e delle esperienze dei più piccini è fondamentale
di Romina Bertasio
Un progetto che coinvolge biblioteche, scuole, pediatri e genitori, per supportare la lettura fin dalla tenerissima età. Da quest'anno c'è anche un premio
di Redazione
Nello studio di un pediatra ai tempi dell’influenza A. Dove la maggiore preoccupazione delle mamme è chi far restare a casa con il bambino malato. Tra accorgimenti ordinari e una sola certezza: il tanto pubblicizzato vaccino lasciamolo ai casi a rischio
di Alessandra Minervini
Prima di entrare, quasi sull'uscio dello studio, la prodiga assistente distribuisce una mascherina da indossare. Mascherina rulez. Se vogliono stare tutti insieme nella stanza. Altrimenti, per i disobbedienti, c'è una stanza a parte, senza giocattoli e senza tavolini dove disegnare. La mascherina non fa sconti. I bambini, divisi per influenza-già-avuta/influenza-in-arrivo, si divertono. Sono una ventina (solo il pomeriggio) e giocano al "fare a essere": io ero Zorro, io sono la guardia e tu il ladro, io faccio il cavaliere misterioso. La mascherina antivirus &egr
Il successo del fiabesco programma per bambini di Rai 3: la risposta sabauda a Disney Channel
di Francesco Signor
Ci sono programmi televisivi che lasciano segni indelebili nella memoria di una generazione. La Melevisione rientra a pieno titolo in questa categoria del catodo. Tutto merito di Mela Cecchi e Bruno Tognolini, ideatori di questa fiaba in formato fiction, scritta insieme a una nutrita truppa di autori. Tutto è iniziato il 18 gennaio 1999 quando, per la prima volta, si sono accesi i riflettori sul Fantabosco, ambientato nello storico studio Tv 2 del centro di produzione Rai di Torino. Da quel giorno ha occupato saldamente la fascia pomeridiana di Rai 3. Mille e settecento puntate,