Quarant'anni orsono, l'Italia conobbe il suo momento di gloria al centro del panorama musicale rock europeo ed internazionale. L'influsso innovatore delle formazioni inglesi era giunto fino a noi, e sotto il segno di Genesis e Van der Graaf Generator fiorivano le nuove band. Dai famosi Pfm, Banco e Area, fino a gruppi quasi dimenticati ma altrettanto validi, viaggio in un anno magico e irripetibile
di Simone Pilotti
Immaginate un'Italia divisa dagli estremismi politici. Immaginate Il Padrino che riempie le sale cinematografiche. Poi immaginate i Doors che si sciolgono ed i Pink Floyd che pubblicano The Dark Side Of The Moon. Immaginate un giovanile fervore musicale che, da Palermo ad Aosta, si riversa in numerosissimi festival. E poi immaginate moltissimi gruppi progressive-rock nostrani e altrettanti validi album dello stesso genere. E' il 1973, in ogni angolo d'Italia nascono band, musicalmente innovative, accostabili al genere progressive rock, sulla scia di Genesis, King Crimsom, Van Der Graaf
Barbara Bobulova e Valerio Mastandrea interpretano una coppia che "perde i pezzi": un po' è colpa della crisi coniugale e un po' di quella economica che arriva a complicare ulteriormente i rapporti. Il film di Ivano de Matteo ha la presa dell'istant movie, ma quando si tratta di riempire una generale mancanza di senso, allora delega tutto allo spettatore
di Marinella Doriguzzi Bozzo
Un lungo piano sequenza illustra la freddezza di un labirintico archivio di scaffali metallici. Ad animarlo per un attimo l'attività carnale di una coppia, in piedi in un angolo, tra l'urgenza e il "così fan tutti". Una deviazione qualsiasi, senza coinvolgimenti, probabilmente per ovviare alla noia del pubblico impiego, ma che sarà in grado di segnare un padre di famiglia e precipitarlo attraverso le varie stazioni di una via crucis che è anche una discesa agli inferi. Complici un malinteso senso della monogamia che perseguita le coppie disincantat
La Patria, detta Patti, di Locomotiva 1861 è una vecchia signora intenta a festeggiare il suo compleanno in compagnia del macchinista. Lo spettacolo di Marina Allegri, portato in scena da Cà Luogo d’Arte e Maurizio Bercini, spiega 150 anni di Italia unita ai giovanissimi, a suon di canzonette e citazioni pop
di Nicola Arrigoni
E alla fine ci scappa pure la lacrima al riavviarsi della Locomotiva Italia 1861 mentre Pietro il macchinista legge le istruzioni d’uso, ovvero i primi articoli della Costituzione italiana. Locomotiva 1861. Appunti per un compleanno italiano è la conferma che Cà Luogo d’Arte e la creatività di Maurzio Bercini (insieme a Donatello Galloni e Ilaria Commesso) sono una delle espressioni migliori di teatro per ragazzi. Cà Luogo d’Arte sa "fare mondo", sa costruire situazioni, spettacoli di rara e interessante complessità linguis
E' Lu Colombo, ex voce della nostra musica dance, a recuperare l'arte smarrita di importare canzonieri di autori a noi poco noti. Joaquin Sabina è una vera pop star del cantautorato spagnolo e Molto più di un buon motivo riprende alcuni dei suoi brani con la rilettura più o meno libera ma sempre abile di Sergio Sacchi
di Marco Buttafuoco
Avrei voluto, confesso la presunzione, dedicare parte di questa recensione all’arte nobile del tradurre. Ma il bel pezzo di Giuseppe Grattacaso, 'Diario di un traduttore', sul lavoro di Roberto Deidier, mi ha tolto un po’ di terreno sotto i piedi. In effetti conviene limitare il raggio d’azione e constatare che la pratica del tradurre canzoni sembra un po’ in crisi in Italia. Per tutti gli anni ’60 e per gran parte dei 70 le cosiddette "cover" erano molto di moda fra i nostri autori. Anche grandi artisti vi si erano cimentati. De Andr&egrav
Trentenne assunto per lavorare alla collezione della Farnesina scopre un traffico di opere d'arte che coinvolge politica, Vaticano e crimine organizzato. Il primo libro di Stefano Jorio è un thriller che ritrae il belpaese così com'è oggi: un esordio sorprendente e originale dà la sveglia alle nostre coscienze civili
di Katia Laurannino
Non è il solito disfattismo antipatriottico. E' l'arte del disfieri, che la filosofa Luisa Muraro propone nella nostra serie di articoli sull'Unità: prendere le trame ingarbugliate del bel paese e sfoltirle, come si faceva con le maglie usurate per non buttarle via. Disfare la patria per fare gli italiani
di Luisa Muraro
Il 2011 sarà l'anno della cultura russa in Italia: a Torino la fondazione Sandretto Re Rebaudengo si prepara a celebrarlo esponendo le opere di venti artisti contemporanei della scena moscovita. Lavori che rivelano una nazione ancora in lotta con un ingombrante passato
di Riccardo Bonini
C'è un sorprendente vantaggio nel dedicare la propria attenzione all'arte di un contesto mutevole e delicato come quello est-europeo: la possibilità di rimanere meravigliati dalla sua malinconia. Gran parte della produzione artistica e intellettuale russa è impregnata di un'evidente nostalgia, che ripercorre i vertiginosi traumi ideologici di un'area culturale ricchissima. Lì si sono sedimentate senza soluzione di continuità avanguardie assolutamente peculiari, una popolarissima tradizione iconica e una radicale propaganda ideologica. Nell'anticip
L'autore de Il tempo materiale torna in libreria con Spaesamento: tre giorni di fine agosto tra Mondello e piazza Politeama. Per comprendere gli abissi della città e dell'Italia di Berlusconi, con una scrittura precisa come un bisturi
di Matteo Di Gesù
Finito il benessere economico, e finite anche le distrazioni calcistiche: il potere si ritrova privo dei due classici strumenti per tranquillizzare le masse. E ora bisogna guardare in faccia la realtà
di Pippo Russo
Nel saggio Il Paese delle badanti, l'antropologo Francesco Vietti percorre a ritroso il viaggio delle migranti moldave che vengono in Italia per accudire i nostri anziani
di Alessandra Testa
Google sfida la Cina, togliendo i filtri al motore di ricerca. Sembra un nuovo conflitto tra l'occidente delle libertà e l'oriente dalla censura. Ma in realtà gli eserciti in campo sono altri. E, sorpresa, non è detto che i buoni siamo noi
di Massimo Balducci
I suicidi in carcere, 71 quest'anno, continuano ad aumentare nell'indifferenza generale
di Remo Bassetti