I Capelli blu del titolo sono quelli della ragazza senza vita che il protagonista Jilium trova distesa di fronte a casa sua. Parte di qui un noir a tinte surreali, dove il vero si confonde con l'immaginato e quasi nulla è come sembra a una prima lettura. Un esordio "a doppio fondo"
di Giuseppe De Marco
Un primo romanzo è, per definizione, un’opera acerba. Tutt’al più ricca di potenzialità, a volta latenti. In alcuni casi il potenziale si avverte con maggiore intensità. Qualche volta colpisce in modo inaspettato. Raramente, ti stende. Stop. Siete arrivati. Di Valerio Nardone, livornese classe 77, il lettore medio saprà poco. A meno che non sia un appassionato di poesia spagnola o un ammiratore del poeta Mario Luzi, di cui Nardoni è stato collaboratore. Sì perché il nostro, critico e traduttore, è anche, D
Trentenne assunto per lavorare alla collezione della Farnesina scopre un traffico di opere d'arte che coinvolge politica, Vaticano e crimine organizzato. Il primo libro di Stefano Jorio è un thriller che ritrae il belpaese così com'è oggi: un esordio sorprendente e originale dà la sveglia alle nostre coscienze civili
di Katia Laurannino
Il regista britannico Michael Winterbottom si dà al noir e porta sul grande schermo The killer inside me, romanzo di Jim Thompson del 1952. Attraverso la figura di Lou Ford, giovane sceriffo dal grilletto facile, ci instilla un dubbio più inquietante delle scene di atroce violenza
di Andrea B. Previtera
A metà di Arancia Meccanica (il libro, non il film), il capodrugo Alexander DeLarge si domanda e ci domanda: perché tutti si interrogano sempre sulle ragioni del male, ma danno per scontato il bene? Perché il male dovrebbe necessariamente originare da una qualche causa scatenante? Ed ecco insinuarsi, sottile, un’inquietudine che non ha niente a che vedere con i pestaggi a sangue, gli abusi sessuali, le molteplici espressioni di ferocia del protagonista. Questa è una recensione di The Killer Inside Me (il film, non il libro), tuttavia basteranno poc
Ambientazione, trama, dialoghi, personaggi. Tutto quanto nella storia di Doug, ex sportivo a capo di una banda di rapinatori, aderisce ai canoni del thriller. Così, per non annoiarsi troppo mentre si guarda il film di Ben Affleck, proponiamo un gioco agli appassionati del genere
di Marinella Doriguzzi Bozzo
La frase chiave del film: ”C’è sempre un punto debole, basta cercarlo”. Già sentita, vero? Infatti, accomodiamoci fidenti perchè siamo in pieno genere. Quale? Ma quello buoni contro cattivi, guardie contro ladri, rapine e scrupoli, armi, omicidi e infanzie deprivate. In mezzo, le vite degli altri, principalmente ostaggi, amici o pseudofamigliari a fare da tramite tra le due fazioni. Che cosa caratterizza il genere, a colpo quasi sicuro? L’atmosfera, sempre livida e bluastra, color barba che cresce a dispetto della rasatura a
Dopo ben sette anni di faticosa gestazione, esce oggi nelle sale La fisica dell'acqua di Felice Farina, con l'attrice comica e Claudio Amendola
di Andrea B. Previtera
Amleto incontra il Tornatore di Una pura formalità: si incontrano, si scontrano, ed ecco piovere quest’acqua - la cui fisica attraversa lo schermo tra il sogno e la memoria, il thriller intrafamiliare e qualche spettro edipico. Non sia confuso però il lettore dalla nostra apertura: la regia è di Felice Farina, che qualche figlio degli anni Ottanta ricorderà forse per l’atipica miniserie tv Felipe ha gli occhi azzurri. Rimandano tuttavia alla gemma tornatoriana gli ondeggiamenti onirici della pellicola, liquidi nell’estetica nello scorrere degli ev
Shutter Island è un thriller visionario in cui domina il sogno, l'allucinazione, il sovrannaturale. Piacerà ai fan di Twin Peaks, ma ha qualche elemento fuori posto: per esempio, la faccia da eterno bambino del protagonista
di Andrea B. Previtera
L'universo parallelo degli spot televisivi ci mette spesso di fronte a intenditori di whisky e casalinghe bendate intenti ad assaggiare, tastare morbidezze, constatare macchie - e poi stupirsi di fronte al risultato. In questo caso avrei detto: “gusto surreale... colori onirici... dialoghi senza fine... ma è David Lynch!”, e l'omino di turno avrebbe sorriso bonario rivelandomi l'etichetta: “E invece no, è Martin Scorsese”. Shutter Island è una pellicola che, per rimanere in tema, percorre due sentieri al prezzo di uno: quello del thriller pol