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TELEVISIONE

Accipigna, c'è la Melevisione

Il successo del fiabesco programma per bambini di Rai 3: la risposta sabauda a Disney Channel


di Francesco Signor


Ci sono programmi televisivi che lasciano segni indelebili nella memoria di una generazione. La Melevisione rientra a pieno titolo in questa categoria del catodo. Tutto merito di Mela Cecchi e Bruno Tognolini, ideatori di questa fiaba in formato fiction, scritta insieme a una nutrita truppa di autori. Tutto è iniziato il 18 gennaio 1999 quando, per la prima volta, si sono accesi i riflettori sul Fantabosco, ambientato nello storico studio Tv 2 del centro di produzione Rai di Torino. Da quel giorno ha occupato saldamente la fascia pomeridiana di Rai 3.
 
Mille e settecento puntate, seicento e passa filastrocche, duecento canzoni e rulli infiniti di storie che in oltre due lustri hanno saputo incollare milioni di bambini, grosso modo tra i quattro e gli undici anni, davanti al teleschermo con la forza psichedelica di folletti, principesse, streghe e orchesse ciccione, accompagnate da rime e canzoncine vagamente lisergiche. La scenografia è spudoratamente cartonata, tanto da far pensare che Mucciaccia di Art Attack sia passato anche di là. La struttura narrativa è quella tipica della fiaba, con personaggi fantastici a partire dal nome, come Milo Cotogno, Lupo Lucio, Fata Lina, Orco Manno, Principessa Odessa e Balia Bea. Lo sviluppo orizzontale del racconto è affidato alla magia del Fantabosco e all’evoluzione dei personaggi che, come in ogni telenovela che si rispetti, ogni tanto scompaiono dalla scena per essere sostituiti da volti nuovi, spesso legati da cuginanza, che ne mantengono però fedelmente i caratteri. Lo sviluppo verticale della fiabafiction ruota intorno a un tema con un intreccio drammaturgico, sul quale s’innestano i riferimenti tipici della tradizione seriale per bambini: la costruzione di oggetti con procedimenti semplici da imitare per i più piccoli (e qualche volta anche per i più grandi), la filastrocca, la canzone e l’informazione corretta e accessibile (per quanto il linguaggio sia decisamente più ricco di quello utilizzato in qualsiasi puntata del Grande Fratello.)
 
Il cuore del Fantabosco è rappresentato dal chiosco dove si possono gustare Bibite Squisite, come il famoso Tiramisuper e il Pioggialatte. Il primo proprietario era Tonio Cartonio, al secolo Danilo Bertazzi, una sorta di Peter Pan in versione Jack di Will&Grace. E’ stato uno dei protagonisti più amati del programma, dal 1999 al 2004, quando improvvisamente scomparve, lasciando sgomente frotte di bambini. La spiegazione la diede lui stesso rincuorando i suoi trepidanti fan: doveva andare a Città Laggiù per svolgere una missione. Re Quercia lo aveva incaricato di far ritornare la fiaba tra tutti i bambini. Come non credergli? Tutto sarebbe filato liscio, se qualche buontempone non si fosse divertito a mettere in giro la voce che il buon Bertazzi fosse morto tragicamente a quarantaquattro anni per overdose in una stazione ferroviaria. Su Youtube si può ancora ascoltare una canzone struggente, intitolata manco a dirlo “Tonio Cartonio è morto di overdose”. Tutto falso, come dimostrò il suo ritorno in televisione, un paio di anni dopo, nel contenitore Tresibonda, sempre su Rai 3. Così Tonio Cartonio viene sostituito dal cugino Milo Cotogno, anche lui bibitiere e aggiustaguai, interpretato dal ventottenne Lorenzo Branchetti che gli appassionati di un certo genere ricorderanno protagonista di una particina nel film Senso ‘45 di Tinto Brass.
 
Un successo inaspettato, ma prevedibile quello della Melevisione, oggetto anche di studi e tesi universitarie. C’è chi, come il sottoscritto, la considera la risposta sabauda a Disney channel, una forma di resistenza risorgimentale contro l’asburgico strapotere televisivo americano. Una lotta che dall’elettrodomestico è sublimata in un tour (fino ad oggi se ne contano tre) che ha portato nei palasport e nei teatri italiani oltre 600 mila spettatori. Poi, un brivido interrogativo: quanto tempo ci vorrà prima che questi bambini diventino fan di Amici?


Tags: bambini, disney channel, melevisione, rai 3, tonio cartonio,
24 Novembre 2009

Oggetto recensito:
MELEVISIONE, RAI 3
La squadra di autori: Janna Carioli, Venceslao Cembalo, Lorenza Cingoli, Martina Forti, Lucia Franchitti e Luisa Mattia
In onda: dal lunedì al venerdì dalle 16.35
giudizio:



8.292861
Media: 8.3 (7 voti)

Commenti

Uno dei rari programmi

Uno dei rari programmi costruiti con intelligenza per i bambini. Comunque, la battuta su Tonio Cartonio versione Jack di Will&Grace è davvero geniale :-)

Ho quasi 25 anni e vi

Ho quasi 25 anni e vi assicuro che, quando mi capita, la Melevisione me la guardo volentieri, proprio perchè è ricca di storie semplici che parlano però di temi universali e basilari (amore, odio, perdono, guerra, ecc), in un italiano non banale ma accessibile e musicalmente curato. Quando poi la Melevisione non era contenuta in Trebisonda, c'era, al suo interno, una bellissima selezione di cartoni animati italiani e esteri.

condivido tutto, bravo

7.02

condivido tutto, bravo Signor!

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