Il cinema italiano torna dietro i nostri banchi, a rivisitare quella linea di confine tra chi insegna e chi impara che si fa via via più sottile. Il rosso e il blu verte su un tema non nuovo ma sempre intrigante, senza cavare dagli scritti di Marco Lodoli, che gli fanno da soggetto, la giusta profondità
di Marinella Doriguzzi Bozzo
La vecchia matita rossa e blu - che presumiamo non sia più in uso - era un inesorabile strumento non solo sotto il profilo del rendimento scolastico, ma anche in termini psicologicamente più sottili: soddisfaceva l'inconscio bisogno dei meccanismi di premio-punizione (e quindi di una articolata forma di attenzione) alla base di ogni consorzio umano organizzato, sempre congegnato in modo tale da sopportare le peggiori violenze, ma mai quella più perfida e offensiva di tutte, ossia l'indifferenza. Nel contempo, la matita rossa e blu tracciava anche un solco invalic
Arriva domani nelle sale italiane Diario di una schiappa, trasposizione cinematografica del libro di Jeff Kinney. Il suo Greg è uno studente delle scuole medie che non ha la magia di Harry Potter o l'appeal di Zack Efron, ma viene promosso a pieni voti dalla pagina scritta (e disegnata) al grande schermo
di Andrea B. Previtera
Ah, quanti ricordi in un epiteto. “Schiappa”, e vengono a galla dal fondo della memoria tutte le palle fatte volare sopra la traversa, tutte le cadute rovinose in bicicletta, le letterine d'amore finite nelle mani sbagliate, e quelle stracciate dalle mani che si presumevano giuste. Giorni poco adatti alle pagine di un diario. Eppure c'è questo Jeff, Jeff Kinney, che dal 2007 ad oggi ne ha pubblicate più di mille. Le pagine un po' scritte e un po' illustrate del diario di Greg, undicenne alle prese con gli schiappismi d'oltreoceano delle scuole medie americane:
Tornano i bulli nati dalla penna di Nigel Williams. Nell'allestimento della Kitchen Company, diretta da Massimo Chiesa, gli spettatori siedono fra i banchi della Quinta C e assistono da vicino alle goliardate dei sei protagonisti. Tante risate amare, e un po' di retorica quando la riflessione si fa seria
di Anna Colafiglio
Ed eccoci qua, a presentare la consueta storia di una gioventù che si brucia sul nascere. La storia di quelli che vanno a letto la mattina presto e si svegliano con il mal di testa; di quelli che non hanno più rispetto per niente, neanche per la gente. E che lo dicono anche con un certo orgoglio. Vasco Rossi, le cui hit costituiscono lo scheletro musicale di Nemico di classe, non avrebbe potuto definire meglio l’oceano di cliché nel quale naviga felice o, almeno, noncurante, una certa fetta del mondo giovanile. Il Nemico di classe della The Kitchen
Continua la serie di articoli, firmati dal direttore di Giudizio Universale, che prendendo spunto da un libro allargano il discorso fino a formulare delle proposte concrete per cambiare la società. E’ la volta del Manifesto della felicità di Stefano Bartolini, che ci porta a immaginare spazi pubblici aperti a tutti e momenti di educazione non competitiva nelle scuole
di Remo Bassetti
In tempi di tagli, il Ministero dell'Istruzione stanzia 60mila euro per il progetto Musica & Parole: i versi di Pascoli e Saba cantati da ex partecipanti dei talent-show e vecchie glorie della canzone. Ecco come funziona l'educazione musicale quando il modello didattico è la scuola di Amici
di Marco Dalpane
Quando un intervento solidale è progettato dai suoi stessi beneficiari: l'attività della onlus Aiuto allo Zanskar nelle valli himalayane
di Redazione
Dopo le ultime tragedie in montagna, c'è chi vuole portare sui banchi l'educazione alla sicurezza sulla neve. Dopo l'informatica (senza computer), il patentino per lo scooter e la dieta mediterranea, l'ennesima richiesta fuori luogo per un sistema scolatico stremato
di Giulia Stok
L'università della terza età in Italia: centinaia di sedi, decine di migliaia di iscritti. E il sogno di una istruzione che ci accompagna per tutta la vita
di Franco Milanesi
In Francia non si studia più questa materia all'ultimo anno di liceo: si rischiano cittadini senza coscienza delle proprie radici. E dei loro vicini, perchè - nessuno lo dice - scompare nel gorgo anche la geografia
di Giulia Stok