E' un quartetto d'archi classico ma percorre sentieri insoliti, andando da da Michael Nyman e i minimalisti fino ai canti religiosi della Sardegna, con inserti di elettronica. Ethos è uno dei primi cd pubblicati dalla neonata etichetta di Paolo Fresu
di Marco Buttafuoco
Da pochi mesi Paolo Fresu non è più solamente uno dei musicisti italiani più presenti sui palcoscenici nazionali ed europei, ma anche un produttore discografico. Il cd di cui parliamo è il terzo della sua neonata etichetta, la Tŭk Music. Una nuova label che si propone di aprire alla ricerca sonora più disparata, non necessariamente jazzistica. “L’artista – dice Fresu- oggi si trova davanti tante porte. Magari dietro molte di queste porte non ci sono percorsi da seguire. Ma bisogna aprirle ugualmente e rischiare. Perché senza ric
La musica ebraica è nomade e inquieta come la storia del suo popolo: alla lunga relazione fra klezmer e jazz il gruppo del sassofonista romano dedica il suo ultimo disco, Awakening. Entrando nella scuderia del maestro di contaminazioni John Zorn
di Marco Buttafuoco
Uno dei primi esempi di incontro fra jazz e musica klezmer risale al 1920. L’ incisione si chiama Palesteena, la trovate su You Tube ed è un documento davvero prezioso e musicalmente affascinante. Dimostra come nel crogiolo caldissimo delle strade di New York dei primi decenni del secolo scorso emergesse quel fenomeno che oggi definiamo con varie e variamente inappropriate etichette: contaminazione, globalizzazione culturale, ibridazione eccetera. Per gli ebrei della diaspora queste pratiche culturali erano d’altronde largamente diffuse da secoli. La stessa lingua
E' il malanno dell'ultima stagione musicale e colpisce soprattutto i pianisti di casa nostra. Come Stefania Tallini da Roma: The Illusionist è un disco di piano solo, fatto di composizioni originali, eppure presenta tutti i sintomi della saudade
di Marco Buttafuoco
In questi ultimi anni il Brasile è diventato una sorta di terra promessa per molti musicisti italiani dell’area dell’improvvisazione. Non è però il samba e non è la bossa nova il genere cui guardano i vari Stefano Bollani, Bebo Ferra (leggi la nostra recensione), Nicola Stilo o il grande fagottista Rino Vernizzi. Non è stata la musica di Jobim a provocare a Gabriele Mirabassi una vera e propria folgorazione esistenziale. D’altronde samba e bossa sono solo le ultime isole di un vasto mare musicale, sul quale si accavallano onde di div
Coniuga tradizione secolare e modernità l'esordio del pianista Alessandro Sgobbio. Aforismi Protestanti reinterpreta i canti religiosi della comunità valdese con un occhio di riguardo alla musica contemporanea: in vendita soltanto su Internet
di Marco Buttafuoco
Pugliese di Taranto, ventotto anni, di religione valdese, appena diplomato in jazz al Conservatorio di Parma, secondo classificato al concorso nazionale Luca Flores per giovani pianisti. Questa la rapidissima scheda di Alessandro Sgobbio. Inutile sprecare aggettivi come "promettente" o "emergente". In Italia il talento non è garanzia di riuscita professionale. Il successo - non citiamo i soliti nomi - è frutto di alchimie mediatiche misteriose ma non troppo. Per fortuna oggi la rete rende indipendenti gli artisti che tali vogliono veramente restare. Quest
Legatura di valore è il disco d'esordio di Rita Sannia: in un viaggio interiore che parte da Iglesias fino alle coste di un Brasile immaginato, la cantante e i suoi collaboratori collezionano dieci raffinate cartoline di pop music internazionale
di Marco Buttafuoco
E’ un disco particolare ed insolito questo che segna l’esordio di Rita Sannia. Al cd vero e proprio si affianca, infatti, un booklet intensissimo, nel quale la cantante sarda racconta la sua terra, la sua infanzia, le suggestioni del paesaggio dell’isola, la sua visione felicemente inquieta, molto intimista, della realtà e della musica. Nostalgia allegra del passato, asperità ammorbidite di rocce antiche, saudade della terra scabra di Sardegna. Per dare colore musicale al suo mondo poetico la Sannia ha chiamato il chitarrista e conterraneo Peo Alfon
Con il compositore di Porgy and Bess, l'eclettico pianista toscano condivide un amore per la musica che va oltre i generi e le convenzioni. Ecco perchè ha sfidato il maestro Riccardo Chailly e la prestigiosa Orchestra Gewandhaus di Lipsia a suonare con lui Rhapsody in blue
di Marco Buttafuoco
A leggere i cartelloni dei tanti festival e la stampa non specializzata si direbbe quasi che Stefano Bollani sia, con Enrico Rava e Paolo Fresu, il jazz italiano. Naturalmente non è vero. Il musicista toscano si trova al centro di un vero fenomeno di sovraesposizione che va oltre i suoi meriti e il suo pur grande talento. Non è colpa sua, come non è colpa di Giovanni Allevi l’essere stato definito addirittura il Mozart del XXI secolo. Il demerito è casomai quello di organizzatori timidi, condizionati da assessori in cerca di facili consensi e da giornalisti pi
Difficile ma non impossibile se lo strumento in questione è la fisarmonica. Maestro d'improvvisazione, Richard Galliano sceglie di riavvicinarsi alla musica colta rileggendo gli spartiti del compositore sul suo "organo portatile". Tanta bravura e un po' di timidezza
di Marco Buttafuoco
"Dopo tanti anni di musica improvvisata sentivo il bisogno di confrontarmi con la tradizione, di fare i conti con le mie origini, che sono poi quelle di musicista classico. Ho riascoltato Bach, e sono rimasto sorpreso di sentire come avesse immaginato alla perfezione la fisarmonica e le sue potenzialità, addirittura un secolo prima che quello strumento fosse inventato!". Così Richard Galliano si espresse un anno fa nel corso di una lunga intervista rilasciata a chi scrive. Frutto di questa riscoperta è proprio questo disco, registrato per la Deutsche Gramm
Metti il pupillo di Miles Davis e l'asso della chitarra Pepe Habichuela una sera insieme a Granada. Il chiaro di luna, i balli e l'idea di un disco che omaggi la musica zingara per eccellenza: in Hands ci sono due storie e due culture diverse che si incontrano e si intrecciano
di Marco Buttafuoco
“Potremmo dire ora che io e Dave siamo due gitani, o meglio, Dave è diventato un gitano ed io quasi un inglese“: Pepe Habichuela, astro della chitarra flamenca riassume con queste parole semplici ed efficaci - certo sgradite a molti in questi grami tempi - il suo incontro musicale con Dave Holland. I due si sono conosciuti attraverso un impresario spagnolo nel 2008. Nel 2009 provarono a suonare insieme. Il contrabbassista inglese, già pupillo di Miles Davis e alfiere del suono Ecm, racconta come una sera a Granada nel periodo pasquale i due ascoltarono ca
L'eclettico Luigi Cinque guarda all'Oriente come alle coste del Brasile, promette itinerari fra l'avanguardia europea e il jazz afroamericano. Luna reverse è un viaggio nella musica del mondo, ma fatto restando fermi
di Marco Buttafuoco
“L’arte contemporanea - afferma lo storico belga Han Hoet - non ama le etichette, la ghettizzazione, la divisione in specie, generi e stili. Ama i contorni sfumati, le toppe, le giunte, le sovrapposizioni, i collage: vuole la varietà, la quantità, le smorfie e le stramberie… si basa sul concetto che siamo sempre in fase d’apprendimento. E’ tutto un insegnare; gli altri a noi, noi agli altri”. E’ chiaro che sono parole che contengono una certa dose di insofferenza verso quel fenomeno che oggi va noto sotto il nome di "globalizza
In ventitré anni di carriera tra jazz, etnica e progressive, il quartetto fondato da Massimo Barbieri e Maurizio Brunod ne ha ospitati parecchi di talenti. Con il sassofonista italoargentino, però, è scattata una scintilla: ne è nato Ecuba, ultimo disco del gruppo
di Marco Buttafuoco
Il primo disco degli Enten Eller (titolo originale dell'opera di Søren Kierkegaard da noi nota come Aut-Aut) uscì ventitré anni fa. A quella lontana incisione, chiamata Streghe, ne sono succedute altre nove. Intanto, attorno al percussionista Massimo Barbiero e al chitarrista Maurizio Brunod, si sono aggiunti vari musicisti (Tim Berne fra gli altri); dal 1996 in poi il gruppo si identifica con un quartetto di base che comprende, oltre ai due cofondatori, anche Giovanni Maier (basso) e Alberto Mandarini (tromba), ai quali continuano ad affiancarsi via via ospiti di rilievo.
Ancora Bella Ciao è il programmatico titolo dello spettacolo (reduce da un mese di successi a Parigi) e del disco di Lucilla Galeazzi. Tra una tarantella sui terremotati dell'Aquila e un omaggio a Matteo Salvatore, oggi come negli anni '70 folk e impegno politico procedono uniti
di Marco Buttafuoco
Magari uno non se ne accorge, ma la musica popolare italiana pare godere ottima salute. Per lo meno quella meridionale. Anche in questo l’Italia è infatti ricca di tradizioni diversissime ed è paese multiforme. In Europa pullulano, sull’onda del successo delle notti estive di Puglia, le scuole di tarantella. Di più, c’è in giro una forte voglia d’appartenenza, di radicamento nel natio suolo. "Il successo della Lega nasce proprio da questa paura dell’omologazione della propria storia. Certo i Lumbard hanno inventato una storia impro
Quando la banda della Regia Marina suonava il ragtime e i futuristi anticipavano il free degli anni '60. In Sincopato Tricolore, manuale breve ma non superficiale, Guido Michelone spiega come fu che i ritmi afroamericani conquistarono il paese dei melodrammi
di Marco Buttafuoco
Due leggende del jazz moderno tornano a suonare insieme dopo decenni. Jasmine è un disco di standard in cui due signori malinconici e un po' tristi riversano tutta la loro poesia
di Marco Buttafuoco
Di solito le cosiddette reunion jazzistiche sono trappole commerciali. Quando dei partner non hanno più niente da dirsi da decenni è tempo perso farli rimettere insieme ad autocelebrarsi o a cercare nuove ed improbabili strade. Le eccezioni sono rarissime, (il quartetto Quest di Dave Liebmann e Richie Beirach ne costituisce una e luminosissima). Di solito l’appassionato fiuta subito il trucco e rimane gelido, diffida. Davanti a un disco come questo Jasmine invece, il discorso si fa più complicato. Charlie Haden e Keith Jarrett non suonavano insieme da circa tr
Come avrebbero suonato le big band degli anni Venti se, anziché a New Orleans, fossero nate sui colli del Mugello? In Una banda così i 15 musicisti dei Funk Off provano a immaginare una risposta. I ritmi afroamericani incontrano le marce popolari italiane: sempre a passo di danza
di Marco Buttafuoco
Nello slang americano "funk" è un termine di difficile traduzione: dovrebbe indicare principalmente l’odore che una persona emette quando lavora duramente o quando fa sesso. Nel linguaggio jazzistico sta a significare una musica ritmicamente rocciosa, che richiama le funzioni delle chiese nere e i canti di lavoro, il blues e il r'n'b. Riff marcati, sonorità ruvide, trance emotiva. In realtà “funk” è parola mobile: la si può applicare a Sly and the Family Stone quanto a James Brown e ai rapper dei ghetti. In ogni caso,&
Suonatore di sousafono, una specie di basso tuba gigante, Mauro Ottolini propone un mix di stili: dal free jazz al liscio passando per funk e rock
di Marco Buttafuoco
Mauro Ottolini suona il trombone, il basso tuba e soprattutto il sousafono: si tratta di un poderoso strumento a fiato inventato da John Philip Sousa, compositore di marce militari americane, che grazie alla sua altezza serviva a far arrivare le note gravi alle prime file delle grandi marching bands. E proprio Sousaphonix si chiama l’ultimo notevolissimo lavoro del vulcanico strumentista veronese, a lungo trombonista nell’Orchestra dell’Arena. Ottolini è uno dei musicisti più rappresentativi di quest'epoca di libera mescolanza di generi e linguaggi. E&rsq