In The we way talk il fisarmonicista Simone Zanchini e il chitarrista Ratko Zjaca guidano un complesso jazz cosmopolita, combattuto fra tradizione e sperimentazione. Tutti musicisti di grande qualità, ma in quanto a fantasia e inventiva, il nostro connazionale parla un'altra lingua
di Marco Buttafuoco
Better alone, recitava il titolo di un disco che il fisarmonicista Simone Zanchini fece uscire nel 2009. Un cd in solitaria con lo stralunato supporto di effetti elettronici e di una segreteria telefonica. Non era un atteggiamento narcisistico, il suo, ma la consapevolezza che certi sentieri accidentati della sperimentazione è bene percorrerli in solitudine. In questo The way we talk, l’esploratore di nuovi suoni, lo spericolato pioniere dell’incontro fra fisa e musica contemporanea, torna su sentieri più conosciuti: quelli del mainstream jazzistico, del be bop i
Difficile ma non impossibile se lo strumento in questione è la fisarmonica. Maestro d'improvvisazione, Richard Galliano sceglie di riavvicinarsi alla musica colta rileggendo gli spartiti del compositore sul suo "organo portatile". Tanta bravura e un po' di timidezza
di Marco Buttafuoco
"Dopo tanti anni di musica improvvisata sentivo il bisogno di confrontarmi con la tradizione, di fare i conti con le mie origini, che sono poi quelle di musicista classico. Ho riascoltato Bach, e sono rimasto sorpreso di sentire come avesse immaginato alla perfezione la fisarmonica e le sue potenzialità, addirittura un secolo prima che quello strumento fosse inventato!". Così Richard Galliano si espresse un anno fa nel corso di una lunga intervista rilasciata a chi scrive. Frutto di questa riscoperta è proprio questo disco, registrato per la Deutsche Gramm
Shantel, ex dj tedesco, conquista l'Europa con un mix di techno e musica balcanica. Indubbiamente trash, incredibilmente bello
di Dario De Marco