I protagonisti de L'eroe discreto, ultimo romanzo del Nobel peruviano, oppongono entrambi un rifiuto, come lo scrivano Bartleby. Solo che le loro motivazioni sono esplicite e moralmente condivisibili. Ma le storie sono magistralmente intrecciate dall'autore, e i colpi di scena sempre in agguato
di Marinella Doriguzzi Bozzo
Ci sono romanzi come giardini all'inglese, in cui gli elementi naturali e quelli artificiali concorrono a non irregimentare lo spazio: l'intervento dell'uomo è teso a domare, reinventandolo ed enfatizzandolo, il carattere selvaggiamente casuale della natura. Vi si passeggia sperdendosi in un tempo indefinito,che allarga l'interazione fra il luogo e il lettore, consentendogli di strappare un fiore o di impadronirsi di un ramo per innestarlo altrove. Ci sono romanzi che, viceversa, sono elaborati come giardini all'italiana, in cui il ritaglio dei pieni impedisce ogni intrusione est
Contro chi scagliava le sue furiose invettive Antonio Delfini? Contro tutto e tutti, o quasi, nell'Italietta del dopoguerra. Ora che, dopo cinquant'anni esatti, vengono ripubblicate le Poesie della fine del mondo, il suo dichiarato "brutto poetare" acquista un senso nuovo
di Giuseppe Grattacaso
A rileggere ora le poesie di Antonio Delfini, a distanza di più di cinquanta anni dalla pubblicazione di quel suo unico libro di versi, Poesie della fine del mondo, ora ripubblicato da Einaudi con l'aggiunta delle liriche mai edite in volume, antecedenti e posteriori al libro, a rileggerle ora, che sono lontani i tanti ismi e le correnti e le polemiche che hanno caratterizzato e segnato la cultura di buona parte del Novecento, si scopre in esse una forza ancora maggiore, una purezza e un candore inaspettati e in qualche modo fuori della storia. Pur nella loro irruenza violenta e
Non si conoscono, non si parlano eppure frequentano gli stessi posti ogni giorno e quasi si sfiorano, come se si stessero cercando: Irene e Nicola, protagonisti di Mancarsi, sono una coppia inconsapevole. Lo scrittore partenopeo abbandona (ma non del tutto) il suo avvocato Malinconico per raccontarci di un'inusuale relazione a distanza.
di Giuseppe Grattacaso
Il nuovo romanzo di Diego De Silva - titolo Mancarsi, tanto per alimentare subito qualche interrogativo - narra una storia d'amore. Anzi dice di quelle strane pieghe, dei mille dubbi e delle mille mezze verità, delle smanie e delle gioie, che nell'animo umano possono manifestarsi, quasi sempre si manifestano, nella vita di coppia. E insieme racconta quello che accade prima che una storia abbia inizio. Il "mancarsi" del titolo fa infatti riferimento alla difficoltà di incontrarsi dei due protagonisti, entrambi reduci in modo diverso e diversamente traumatico da
Londra anni '70: nel bel mezzo della guerra fredda la giovane e bella Serena Frome viene incaricata di sedurre e ingannare uno scrittore squattrinato per conto dell'MI5. Ian McEwan torna con un romanzo che è storico, spionistico e romantico in una volta sola
di Giuseppe De Marco
Nella difficile vita del lettore (difficile, sì. Selezionare un libro che meriti il tempo speso a leggerlo, tra i milioni di testi in circolazione, non è forse un’attività di tutto rispetto?) non capita spesso di venire incoraggiati quasi simultaneamente, da fonti diverse e lontanissime tra loro, alla lettura di tre libri: una struggente storia d’amore, un’avvincente spy story e un genuino spaccato sulla Guerra fredda nell’Inghilterra degli anni ’70. E visto che i tre libri in questione sono in realtà uno soltanto, ce n’&egra
Fedele al titolo della sua ultima raccolta, Affari di cuore, il poeta Paolo Ruffili ispira i propri versi direttamente ai grandi cantori dello Stil Novo e racconta di relazioni sentimentali minacciate dal mondo esterno
di Giuseppe Grattacaso
Paolo Ruffilli ha costruito le sue ultime raccolte di versi (tra le quali vale la pena ricordare il notevole esito di La gioia e il lutto) intorno ad una forte idea centrale, un tema dal quale sviluppare le singole riflessioni. Accade lo stesso anche con Affari di cuore, il volume recentemente pubblicato per i tipi di Einaudi. Attingendo alla lunga tradizione del canzoniere d'amore, con lo sguardo particolarmente puntato alle origini cortesi, stilnoviste e petrarchesche, Ruffilli manifesta fin dai primi versi una propria idea dell'atto amoroso, rivolto non verso una singola figura di d
Un Gesù tutto musica e marijuana e un Padreterno in vacanza sono i protagonisti del nuovo romanzo dello scozzese John Niven, A volte ritorno. Da uno spunto non inedito, una storia buonista e un poco manichea che però, incredibilmente, funziona. Un miracolo?
di Giuseppe De Marco
Prendiamo, diciamo, un Kurt Cobain dei tempi andati. Mettiamogli uno sguardo magnetico e accattivante al posto di quello appannato dalle droghe e un bel sorriso smagliante. Diamo una pulita ai capelli ma lasciamo il look hippy/grunge. Miglioriamo infine (di parecchio) le doti vocali e la dimestichezza con la chitarra. E abbiamo il personaggio. Adesso dobbiamo solo inserirlo nel contesto giusto. Per esempio un bell’X Factor americano, solo moltiplicato per mille in termini di squallore iper commerciale, nonché di audience e annesse folle in delirio. Ora seguiamo lo strabili
Quasi trent'anni dopo quella biografia "sovversiva" che fu Il pappagallo di Flaubert lo scrittore torna agli antichi splendori con ll senso di una fine: un altro romanzo che percorre l'esistenza, tappa per tappa, di un uomo "senza qualità", di nome Tony Webster
di Marinella Doriguzzi Bozzo
Nel 1984 usciva Il pappagallo di Flaubert: un volumetto sorprendente, raffinatamente eccentrico (ma nitidamente sorvegliato e lineare, dalla prima all’ultima pagina) in cui uno studioso innamorato dello scrittore francese abbozzava una sorta di sovversiva biografia, in concorrenza, anzi, addirittura "contro" lo stesso autore del romanzo. A distanza di molti anni, Julian Barnes riscopre la stato di grazia di quel suo folgorante libro, dopo prove meno convincenti. E lo fa seguendo un percorso esattamente opposto, ossia mettendo in scena un protagonista narrante che viceve
"Quasi un altro libro" secondo Giulio Mozzi quello che viene ripubblicato oggi dai tipi di Laurana con due racconti in più e uno in meno rispetto alla prima edizione (Einaudi 1996). L'ispirazione di fondo però resta la stessa, quel senso di mancanza che muove i personaggi alla ricerca di un traguardo, che si tratti di Dio o dell'Apocalisse
di Stefano Nicosia
Ricompare in libreria La felicità terrena di Giulio Mozzi, anzi no. La raccolta di racconti uscita per Einaudi nel 1996 viene ripubblicata adesso con due racconti in più – Verde e oro e Gilda T. – e con uno in meno, Migrazione, e con uno scritto di Carlo Dalcielo: insomma per lo stesso Mozzi è "quasi un altro libro". Si ricostituisce così, nella collana ‘Rimmel’ di Laurana, la coppia con Il male naturale (Mondadori 1998; Laurana 2011) e quel "grumo narrativo" che si era modellato intorno a due idee fondanti: la ric
Quello ottocentesco, che l'americano Jeffrey Eugenides cerca di resuscitare con La Trama del Matrimonio: una (lunga) storia d'amore a tre, che si conclude bene ma senza nozze. Cinquecento pagine tra la letteratura del XVII secolo e scuole filosofiche del successivo, che l'autore proprio non riesce a dare per spacciate
di Giampaolo Rugarli
Jeffrey Eugenides, nato a Detroit da famiglia di origine greca, più o meno cinquantenne; autore di racconti e di due romanzi (il secondo premiato con il Pulitzer 2003), propone al pubblico una terza opera narrativa di ampio respiro, La trama del matrimonio. Il respiro del libro è tanto ampio che si contano all’incirca cinquecento pagine, e verrebbe la tentazione di ritorcere a danno dell’Autore una battuta che è nel suo testo: “un romanzo lungo … diventava simbolo dell’insicurezza maschile riguardo alle dimensioni del pene”. Sulle dimen
Uno dei libri che hanno segnato il 2011 è ispirato al caso della donna tedesca (Elisabeth Fritzl) tenuta rinchiusa in un bunker e violentata per ventiquattro anni dal padre. Paolo Sortino tenta di astrarne la storia e analizzarla provocatoriamente "dal di dentro". Ma di cronaca nera morbosa se ne è letta troppa per non riconoscerla quando si ripresenta in un romanzo
di Katia Laurannino
Nonostante la fastidiosa tendenza a etichettare entro ristrette categorie qualsivoglia opera letteraria sia per molti (e anche per la sottoscritta) una pratica inutile oltreché noiosa, per Elisabeth dell’esordiente Paolo Sortino tale operazione potrebbe rivelarsi utile; quantomeno per capire che cosa l’autore abbia voluto dirci, e che posto la sua opera occupi per lui nel panorama letterario. Senza queste precisazioni, il romanzo appare privo di intenti, a parte quelli puramente estetici del volere impressionare il lettore a tutti i costi. Perché, infatti, scri
Le storie di Io cammino in fila indiana non sono figlie dell'Ascanio personaggio televisivo o dell'uomo di teatro. Ambiscono invece a tutto il valore letterario della pagina scritta. Parabole contemporanee che esplorano il buio della società attuale, ma solo per fare intravedere la luce alla fine del tunnel
di Dario De Marco
La recensione negativa non esiste più, e questo si sapeva. Ma non esiste più neanche la recensione positiva: sono state sostituite dalla recensione preventiva. Sui giornali non si dà il giudizio su un libro che è appena uscito, ma si prende un libro che deve ancora uscire e si fa: la segnalazione, l'anticipazione, la pubblicazione di un estratto o della prefazione, l'intervista alla Altan (“Dica quel che cazzo le pare”), la polemica a priori. Insomma, nel migliore dei casi chiacchiere a vacante, nel peggiore puro marketing. Questo soprattutto quando l'au
Torna in libreria giusto per l'estate uno degli episodi più godibili della letteratura umoristica americana: Vacanze matte, intitolato originariamente Pioneer, go home! è la storia della famiglia Kwimper (ottusa e consumista, quasi dei Simpsons ante litteram) rimasta intrappolata in una zona deserta
di Luigi Marfè
Quando il governo della Florida, molti anni fa, decise di costruire un ponte per collegare Pine Island alla terraferma, accadde un episodio bizzarro. Lasciato ai margini dell'opera, il materiale avanzato formò lungo la spiaggia un nuovo tratto di terra, non segnato sulle mappe, che venne preso d'assalto da un nutrito gruppo di vagabondi. Nessuno poté cacciare i nuovi occupanti: per la stessa ragione che aveva garantito ai pionieri il West, infatti, vecchie leggi concedevano loro il diritto di reclamare le terre di nessuno. Questa storia ai limiti dell'inverosimile è
Dopo la scomparsa del nonno, ex-soldato nella campagna di Russia, Pietro parte per un viaggio fino alle rive del Don. L'autore di Cordiali saluti e Se consideri le colpe torna con un romanzo riflessivo e silenzioso, che conferma il suo talento
di Giovanni Zagni
La storica inglese Linda Colley ricostruisce l'avventura di una ragazza della media borghesia settecentesca: le alterne fortune di una viaggiatrice per caso, da un lato all'altro di un pianeta che i traffici commerciali stanno rendendo già globalizzato
di Andrea Ferrari
Nel suo ultimo romanzo l'autore di Espiazione racconta di uno scienziato mediocre ma potente che per inerzia arriva a delinquere: una grande abilità a dipingere la banalità del male, ma ormai è sempre la stessa storia
di Alessandra Montrucchio
Michael Beard è uno di quegli uomini che ci meravigliamo di vedere accanto a donne belle e giovani: tracagnotto, pelaticcio, quasi vecchio. Oltretutto è poco simpatico, anaffettivo, infedele. Ma ha il potere: ha vinto il Premio Nobel per la fisica, e questo gli ha valso un centro di ricerca sulle energie rinnovabili che lui dirige senza entusiasmo e senza idee. Non distingue i collaboratori l’uno dall’altro, non ha un’intuizione da lustri e l’unica domanda che si pone è come gli sia capitato di trasformarsi da scienziato in burocrate. E così