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LIBRI PER L'ESTATE

Le ferie intelligenti di Powell

Torna in libreria giusto per l'estate uno degli episodi più godibili della letteratura umoristica americana: Vacanze matte, intitolato originariamente Pioneer, go home! è la storia della famiglia Kwimper (ottusa e consumista, quasi dei Simpsons ante litteram) rimasta intrappolata in una zona deserta


di Luigi Marfè


Quando il governo della Florida, molti anni fa, decise di costruire un ponte per collegare Pine Island alla terraferma, accadde un episodio bizzarro. Lasciato ai margini dell'opera, il materiale avanzato formò lungo la spiaggia un nuovo tratto di terra, non segnato sulle mappe, che venne preso d'assalto da un nutrito gruppo di vagabondi. Nessuno poté cacciare i nuovi occupanti: per la stessa ragione che aveva garantito ai pionieri il West, infatti, vecchie leggi concedevano loro il diritto di reclamare le terre di nessuno.
 
Questa storia ai limiti dell'inverosimile è alla base di uno tra i libri più esilaranti della letteratura americana, Pioneer, go home! di Richard Powell: un autentico classico dell’umorismo che Einaudi ripubblica ora, a trent'anni dall'ultima edizione italiana, con il titolo di Vacanze matte. Autore di romanzi di grande successo, alcuni dei quali trasposti anche a Hollywood, Powell è stato per anni quasi dimenticato. In questo libro, racconta la storia dei Kwimper, una famiglia ottusa, noncurante e qualunquista – una sorta di Simpson anni cinquanta – che vive alle spalle del welfare americano e decide per l’estate di concedersi una vacanza al Sud.
 
Durante il viaggio, i Kwimper imboccano una strada chiusa al traffico e restano senza benzina in una zona disabitata. Improbabili nuovi Robinson postmoderni, devono dunque ingegnarsi per sopravvivere oltre la riserva di due barrette di cioccolato e sei gazzose che si ritrovano in automobile. Costruiscono una capanna, scavano fino a trovare dell'acqua sorgiva, si danno da fare per pescare. E alla fine si accorgono che queste “vacanze matte” sono un modo di passare il tempo persino più divertente che scialacquare sussidi statali.
 
Ma l'idillio dura poco: prima un progetto governativo di riqualificazione del territorio, poi una psicologa troppo curiosa, quindi una coppia di maldestri malviventi cercano di cacciarli dalla loro terra. Perché nessuno prenda la “cattiva abitudine” di decidere per loro cosa fare, i Kwimper sfrutteranno allora il loro serafico ingegno e, in un crescendo da bagarre, non solo non si lasceranno sfrattare, ma vedranno infine riconosciuta la loro proprietà.
 
Con molti anni di anticipo su quel modo peculiare del racconto dei luoghi che prende oggi il nome di posturismo, la corrosiva satira di Powell ci mostra come le vacanze possano rappresentare la cartina al tornasole più indicativa di quella società dei consumi che tende alla progressiva omologazione dei luoghi e giudica tutto in termini di appropriazione. 
 
Inseguire modi dello sguardo diversi da quelli del consumo – sembra suggerirci Powell – è illusione: fuori di casa, siamo tutti Kwimper in viaggio per il Sud. Ma a volte basta un piccolo imprevisto, come ritrovarsi il serbatoio vuoto nel momento meno opportuno, e anche le vacanze più matte possono trasformarsi in un inatteso ripensamento degli abiti mentali che indossiamo ogni giorno. “Forse non sono intelligente nel modo in cui vuole la gente”, scopre Toby, il protagonista del romanzo, “però lo sono nel modo che piace a me”. Non è poco.



Tags: Einaudi, Luigi Marfè, Pioneers go home!, recensione, Richard Powell, simpsons, umorismo americano, Vacanze matte,
25 Luglio 2011

Oggetto recensito:

Richard Powell, Vacanze Matte, Einaudi 2011, 338 p, euro 18,50

giudizio:



8.119998
Media: 8.1 (9 voti)

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