Dopo La lunghezza dell'onda, saggio sulla fine della sinistra e il ruolo dei nuovi movimenti, Francesco Raparelli analizza la seconda grande contrazione che travolge la globalizzazione. Rivolta o barbarie straccia il pensiero unico neoliberale e disegna le linee per una costituente sociale europea
di Gabriele Salvatori
Ottobre 2012. La crisi divora. È un mostro dalle fattezze imprecisate, nato nelle paludi del debito e della finanza. Un'entità che non può essere placata e costringe gli stati a ricorrere alla sapienza dei tecnici. Sono sacerdoti che conoscono le formule per esorcizzare il male, profeti poco acrobati di una religione chiamata capitalismo. Preparano la sala del rituale, chiamano a raccolta i fedeli e amministrano il culto che prevede sacrifici. Sull'altare i doni offerti alla collera del dio: stato sociale, commons, diritti dei lavoratori, qualità della vita. Abbiamo
In Cosmopolis il genio visionario di David Cronenberg si misura uno dei romanzi più duri e "difficili" dello scrittore contemporaneo americano. Rinchiuso in una limousine, un giovane miliardario (Robert Pattinson) vede il mondo crollargli addosso e non trova di meglio da fare che parlare. E parlare, parlare, parlare ancora...
di Marinella Doriguzzi Bozzo
Tanto per circostanziare, ci si reca a vedere questo film come ad un incontro con due amori, di quelli che durano e non si dimenticano: il regista David Cronenberg (La mosca, Crash...) e, ancor più amato, lo scrittore Don DeLillo (non tutta la produzione, ma almeno Underworld e - soprattutto - Rumore bianco, a sua volta chiosato magistralmente da David Foster Wallace in Tennis, TV, Trigonometria, Tornado). Stabilite le coordinate ed esibite le credenziali, dimentichiamoci la trepidazione e concentriamoci sul film, che è l'incontro fra i due autori, con noi a fare da spett
Il regista mette in scena La compagnia degli uomini di Edward Bond, cupo dramma sui rapporti famigliari e sociali. Con un cast di grandi attori e, per una volta, senza complicati allestimenti
di Sergio Buttiglieri
Vi siete mai trovati di fronte a chi non crede in voi? A chi è sicuro che non abbiate i numeri per prendere il suo posto? E’ un po’ quello che in questo spettacolo ronconiano capita al Leonard interpretato da Mario Foschi - sorta di Amleto mascherato - di fronte al padre adottivo Oldfield, un capitalista d’antan (“Maltrattare la servitù è segno di debolezza di carattere. E io non posso permettermi di maltrattare il mio Direttivo”), ben restituitoci dal vitale Gianrico Tedeschi. Oldfield è un imprenditore della vecchia
La storica inglese Linda Colley ricostruisce l'avventura di una ragazza della media borghesia settecentesca: le alterne fortune di una viaggiatrice per caso, da un lato all'altro di un pianeta che i traffici commerciali stanno rendendo già globalizzato
di Andrea Ferrari
Torna Gekko, lo squalo della finanza interpretato da Michael Douglas. Dai rampanti anni ottanta alla crisi economica mondiale, il leggendario personaggio creato da Oliver Stone passa in secondo piano rispetto alla catastrofe del capitalismo
di Andrea B. Previtera
Voce scorporata, bretelle, sigaro, e un quoziente di leggendarietà delle esternazioni di 1 su 4: è Gordon Gekko. Ventitré anni di attesa per veder tornare al grande schermo il prototipo del finanziere impudico, disegnato da Oliver Stone sul finire degli anni 80. Anni, quelli, di autocelebrazione e pieno regime per il sistema del capitalismo all’americana, il dollaro come lubrificante unico per l’economia mondiale, il Dow Jones come indicatore universale dello stato di salute finanziaria dell’Occidente. Anni molto diversi da quelli di questo decenni
Inizia con questa recensione una serie di articoli, firmati dal direttore di Giudizio Universale, che prendendo spunto da un libro allargano il discorso fino a formulare delle proposte concrete per cambiare la società. Si parte con il giornalista francese Hervé Kempf e il suo Per salvare il pianeta dobbiamo farla finita con il capitalismo, si arriva alla cooperazione e alla progressività fiscale
di Remo Bassetti