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FILM

Il regista britannico Michael Winterbottom si dà al noir e porta sul grande schermo The killer inside me, romanzo di Jim Thompson del 1952. Attraverso la figura di Lou Ford, giovane sceriffo dal grilletto facile, ci instilla un dubbio più inquietante delle scene di atroce violenza


di Andrea B. Previtera

A metà di Arancia Meccanica (il libro, non il film), il capodrugo Alexander DeLarge si domanda e ci domanda: perché tutti si interrogano sempre sulle ragioni del male, ma danno per scontato il bene? Perché il male dovrebbe necessariamente originare da una qualche causa scatenante? Ed ecco insinuarsi, sottile, un’inquietudine che non ha niente a che vedere con i pestaggi a sangue, gli abusi sessuali, le molteplici espressioni di ferocia del protagonista.   Questa è una recensione di The Killer Inside Me (il film, non il libro), tuttavia basteranno poc
06 Dicembre 2010