I giovani italiani sono mammoni, si sa, e non combinano nulla fino ai trent'anni. Colpa dei genitori, e non solo delle mamme. Antonio Polito, ex direttore del Riformista e ora editorialista del Corriere, scrive Contro i papà per denunciare il fenomeno del padre ridotto a babysitter. Ma è davvero questa l'origine di tutti i problemi?
di Giuseppe De Marco
“Oddio e adesso cos’altro avremo combinato?”, viene subito da pensare leggendo il titolo dell’ultimo libro di Antonio Polito. Perché, diciamolo, non è che sia proprio un momento d’oro per i maschietti dei giorni nostri. Se si escludono i paesi arabi, il sollevamento pesi e il Parlamento italiano, il sesso maschile ha smesso da un bel po’ di esercitare il proprio dominio incontrastato su chicchessia. E dunque, verrebbe da dire, non ci toccate anche il ruolo di padri! Ché se fragili e goffi siamo almeno lasciatecelo fare con
di Faina
Due scrittrici esordienti, due libri di successo che appartengono a generi diversi ma hanno molti punti in comune: due amiche da un lato e due fidanzati dall'altro, due storie di disagio e mal di vivere. Recensione in parallelo di Silvia Avallone e Antonella Lattanzi: due grandi promesse, due piccole delusioni
di Alessandra Minervini
Silvia Avallone e Antonella Lattanzi, esordienti dalle penne d'oro, sono cresciute negli anni Ottanta: gli anni del reflusso (politico), del rigetto (televisivo) e del rampantismo (di facciata). Quasi coetanee, forse non si sarebbero mai conosciute (la prima è nata a Biella, la seconda nella levantina Bari) se, negli ultimi mesi, non avessero condiviso gli scaffali più in vista di (quasi tutte) le librerie italiane e se non fossero spalleggiate da (quasi tutte) le recensioni nazionali. Dunque, perché scriverne? Se tutto è già stato detto, letto,
La passione tra un professore italiano e una ragazza argentina, tormentata dai misfatti della dittatura di Videla, si trasforma in un'ossessione alla ricerca dei colpevoli. Nel nuovo Per vendetta, il romanziere torinese lascia il giallo classico e affronta la realtà storica, in cui emerge il ruolo torbido di Vaticano e P2: un argomento ancora tabù
di Enrico Remmert
Osservando la produzione del giallista Alessandro Perissinotto, è facile notare la sua predilezione di volta in volta in bilico fra temi storici e attualità. È la Storia, infatti, a fare da sfondo al suo primo romanzo (L’anno che uccisero Rosetta) e ai due successivi (La canzone di Colombano e Treno 8017) mentre l’Oggi è al centro del romanzo Al mio giudice e alla fortunata trilogia della detective Anna Pavesi (della quale va segnalato almeno l’ottimo L’orchestra del Titanic). Al lettore che segue Perissinotto dagli esordi perci&ograv
I giorni della Rotonda di Silvia Ballestra racconta la militanza degli anni Settanta, l'eroina degli Ottanta e il successivo riflusso vissuti in provincia
di Matteo Di Gesù