LIBRI - NARRATIVA
Lo scrittore torinese è nella cinquina dei finalisti con Le colpe dei padri: un libro che affascina coniugando azione e struttura, suspense e digressioni teoriche, storia e memoria
di Marinella Doriguzzi Bozzo
Nonostante la comune cittadinanza, il caso non ci ha mai portato a leggere alcunché di Alessandro Perissinotto. Allora, quale migliore occasione della sua candidatura al prossimo premio Strega per accostarlo, e nel contempo cercare di capire dove stia andando uno degli eventi letterari più storicamente blasonati? Perché, dopo la vittoria per signore e signorine fintamente problematiche de La solitudine dei numeri primi di Paolo Giordano e dopo l'esclusione per eccesso di elitario busismo de El specialista de Barcelona di Aldo Busi, come si collocheranno gli scrittori, le c
02 Luglio 2013
SPECIALE LIBRI
La passione tra un professore italiano e una ragazza argentina, tormentata dai misfatti della dittatura di Videla, si trasforma in un'ossessione alla ricerca dei colpevoli. Nel nuovo Per vendetta, il romanziere torinese lascia il giallo classico e affronta la realtà storica, in cui emerge il ruolo torbido di Vaticano e P2: un argomento ancora tabù
di Enrico Remmert
Osservando la produzione del giallista Alessandro Perissinotto, è facile notare la sua predilezione di volta in volta in bilico fra temi storici e attualità. È la Storia, infatti, a fare da sfondo al suo primo romanzo (L’anno che uccisero Rosetta) e ai due successivi (La canzone di Colombano e Treno 8017) mentre l’Oggi è al centro del romanzo Al mio giudice e alla fortunata trilogia della detective Anna Pavesi (della quale va segnalato almeno l’ottimo L’orchestra del Titanic). Al lettore che segue Perissinotto dagli esordi perci&ograv
12 Maggio 2010