Come nei film di supereroi c'è uno (scrittore) sfigato che finisce per avere i superpoteri. E come in Matrix c'è questa pasticca (Nzt) che trasfigura la realtà in un concentrato di adrenalina ed effetti speciali. Ma la regia di Neil Burger (The illusionist) mescola troppi generi, dalla fantascienza al thriller passando per la riflessione socio-filosofica
di Marinella Doriguzzi Bozzo
Nzt. Non è un diniego giapponese, o una zona a traffico limitato, ma il nome di una pillola trasparente, che sembra un occhietto disseccato, e potenzia le facoltà del cervello, modulandole sulle caratteristiche intellettive dei singoli individui, generando una concorrenza sleale fra chi la usa e chi no. Perché chi la trangugia può finalmente soddisfare il delirio di onnipotenza che cova comunque, anche nei più miti. Compreso lo spettatore, che ne viene in qualche modo contagiato (ma solo dal punto di vista della mera eccitazione, s’intende, che
Due scrittrici esordienti, due libri di successo che appartengono a generi diversi ma hanno molti punti in comune: due amiche da un lato e due fidanzati dall'altro, due storie di disagio e mal di vivere. Recensione in parallelo di Silvia Avallone e Antonella Lattanzi: due grandi promesse, due piccole delusioni
di Alessandra Minervini
Silvia Avallone e Antonella Lattanzi, esordienti dalle penne d'oro, sono cresciute negli anni Ottanta: gli anni del reflusso (politico), del rigetto (televisivo) e del rampantismo (di facciata). Quasi coetanee, forse non si sarebbero mai conosciute (la prima è nata a Biella, la seconda nella levantina Bari) se, negli ultimi mesi, non avessero condiviso gli scaffali più in vista di (quasi tutte) le librerie italiane e se non fossero spalleggiate da (quasi tutte) le recensioni nazionali. Dunque, perché scriverne? Se tutto è già stato detto, letto,
Dopo il caso Morgan, viaggio tra le dichiarazioni di politici e uomini di spettacolo sul loro rapporto con gli stupefacenti. Tra mezze confessioni e tante giustificazioni
di Dario De Marco