Torna Clint Eastwood, con un film-indagine sulla presidenza Hoover e la nascita dell'FBI. La pellicola ricostruisce la formazione degli agenti e le azioni di spionaggio, e al contempo si arrovella sull'enigma umano del Presidente, senza però riuscire a scioglierlo
di Marinella Doriguzzi Bozzo
“Gli storici scrivono della storia al presente, tralasciandone la contestualizzazione”. Accettabile o meno, l’affermazione enunciata nel film potrebbe rappresentare la traccia che ne ha guidato la realizzazione ,in precario equilibrio tra “il retaggio di un uomo e l’onore di una istituzione”. Certo, l’argomento non era facile: da un lato, quasi quarant’anni di epopea degli Stati Uniti, da Coolidge a Nixon. Dall’altro, la nascita di un FBI “moderno”, dotato di sistemi di identificazione e di metodi investigativi organi
Tutto il potere concentrato nelle mani di pochi. Molta attenzione ai giochi finanziari e poca all'economia reale delle piccole imprese in affanno. Nessun rispetto per i correntisti (cioè noi). Ecco perché le banche italiane possono continuare a farsi gli affari propri. Poco disturbate dalla politica: a destra Tremonti accenna qualche debole protesta, ma a sinistra è silenzio totale
di Peppino Ortoleva