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LIBRI - NARRATIVA

Aspiranti nuove grandi firme e italiani troppo occupati a scrivere romanzi per leggere quelli degli altri, attenzione. Marco Rossari è uno di voi e dal suo praticantato letterario ha raccolto i racconti e le massime che vanno a comporre il suo primo libro. Il titolo, L'unico scrittore buono è quello morto, dice tutto, forse troppo.


di Giuseppe De Marco

“Io sono uno a leggere, loro sono milioni a scrivere”. Così Massimo Troisi sintetizzava il suo difficile rapporto con la lettura. E il senso era fin troppo chiaro: ma chi me lo fa fare? Già, chi ce lo fa fare? Probabilmente è la stessa cosa che si domandano gli italiani. Che, come si sa, leggono poco, pochissimo. In compenso però, anche questo è noto, scrivono tanto, tantissimo.    E cosa c’è di meno attraente per un popolo di aspiranti-scrittori/svogliati-lettori di un libro (da leggere!) sulle frustrazioni dello scrivere?
20 Aprile 2012

TEATRO

Sogno di una notte di mezz'estate/2: la commedia di Shakespeare è ora in tournée con due nuovi allestimenti, nati da diverse traduzioni. Qui Massimiliano Civica gioca a contrapporre linguaggi e registri interpretativi


di Sergio Buttiglieri

Nel 2008 fu Massimiliano Civica a vincere il premio Ubu per la miglior regia dell’anno con un indimenticabile, asciutto quanto denso, Mercante di Venezia, benché Ronconi avesse diretto lo stesso spettacolo.   Quest’anno il giovane regista, fra le menti più fertili e interessanti del nuovo teatro italiano, ha portato in scena Un sogno della notte nell'estate, ennesima intelligente rilettura di un altro celeberrimo lavoro di Shakespeare. Rilettura che, frutto di una specifica nuova traduzione, ci mostra fin dal titolo un' inedita interpretazione di quella commedia
12 Gennaio 2011

TEATRO

Sogno di una notte di mezza estate/1: la commedia di Shakespeare è ora in tournée con due nuovi allestimenti, nati da diverse traduzioni. Sul testo di Patrizia Cavalli gli allievi dell'Accademia Silvio D'Amico hanno costruito il loro saggio di laurea, con Nicola Piovani e il regista Carlo Cecchi relatori d'eccezione. E qualche contaminazione moderna


di Giulia Stok

Un saggio di laurea che diventa un vero spettacolo in tournée per tutta Italia: è il sogno di ogni iscritto alle accademie di teatro. Se poi il testo è di Shakespeare, la regia di Carlo Cecchi e le musiche di Nicola Piovani, ben si comprende l’entusiasmo dei quindici giovani attori alle prese con la sequenza di incantamenti, amori, abbagli e ripicche di questo Sogno di una notte d’estate.   La complicatissima trama scorre su tre filoni narrativi, che prima si affiancano, poi si ingarbugliano e infine si sciolgono in un happy end tipicamente rinascimentale,
11 Gennaio 2011

TEATRO - DANZA

Michela Lucenti e Maurizio Camilli portano in scena il testo di Steven Berkoff ispirato a Shakespeare, con danze di potentissima corporalità. Visto per voi in anteprima nazionale a Parma


di Sergio Buttiglieri

Quest’ultimo lavoro di Michela Lucenti e Maurizio Camilli ha un inizio folgorante: Amleto vestito da fabbro che scaraventa a terra con enorme frastuono, ai piedi di Ofelia, quattro lastre di pesante lamiera. Ofelia, prima immobile, vestita in lungo, coloratissima, percorrerà i sentieri che l’instancabile Amleto le suggerirà risistemando le lastre davanti a lei, quasi fossero una passatoia. Un degno red carpet per il plot più cliccato della letteratura shakespeariana.   Lo sfondo è tutto occupato da un’enorme pelle di animale dal sap
02 Dicembre 2010

TEATRO

Ha toni piuttosto attuali la scura tragicommedia Misura per misura, portata in scena da Marco Sciaccaluga e interpretata da Eros Pagni. Scenografia di design e colonna sonora a base di Tom Waits fanno da sfondo a un intreccio di opportunismi e doppi giochi


di Sergio Buttiglieri

E’ un vero piacere assistere alla recitazione di Eros Pagni, disincantata nel ruolo del duca di Vienna ma che diventa sorniona quanto basta quando indossa il vestito da frate. Questa nuova produzione del Teatro Stabile di Genova con la regia di Marco Sciaccaluga ha centrato l’obiettivo, contaminando lo shakespeariano Misura per Misura di elementi contemporanei: a cominciare dalla musica di Tom Waits che, con la sua inconfondibile e pastosa sonorità, punteggia con il giusto sapore alcolico la vicenda e tutti i personaggi: i protago
26 Ottobre 2010

FILM

Nella Verona che fu dei Montecchi e dei Capuleti, una quasi-scrittrice americana scopre la vecchia lettera di una donna, Vanessa Redgrave, che aveva smarrito l'amore della vita e decide di aiutarla. Una trama scontata, che fa il pieno di macchiette sul belpaese e trasforma il romanticismo in sdolcinatezza


di Andrea B. Previtera

"Una verificatrice di informazioni per il New Yorker sogna di diventare scrittrice"... La spia del sospetto dovrebbe accendersi già solo per questa prima premessa. Quando ci troviamo di fronte a X che sogna di diventare Y - il raccattapalle che vuole diventare un tennista, il ladro di galline che vuole diventare un serial killer - l’ingresso del cinema quasi sempre diventa un magico portale per Sdolcilandia. Ed in effetti è proprio così. Questo Letters to Juliet, che ha tardato un anno prima di giungere nelle sale italiane, poteva aspettarne senza danno anc
01 Settembre 2010

TEATRO

Lo spettacolo shakespeariano nell'allestimento del Collettivo di Parma scuote nell'intimo gli spettatori, senza stravolgere il testo


di Sergio Buttiglieri

Shakespeare: quanto è piacevole leggerlo, tanto, visto a teatro, spesso annoia, perché non è mai abbastanza ben rappresentato, e mai le produzioni sono al livello della sua scrittura polisemica. Del resto, non è semplice restituire la ricchezza del suo linguaggio, i suoi sottotesti, la sua liricità, la sua inarrivabile crudezza e la sua eterna contemporaneità.   Il Collettivo di Parma è uno dei pochi gruppi teatrali che non ci ha mai annoiato quando lo ha messo in scena. Ricordiamo ancora con piacere i loro irriverenti piacevolissimi Amlet
19 Maggio 2010

TEATRO

Abbiamo visto in anteprima nazionale lo spettacolo shakespeariano della Compagnia del Carretto. Un principe antieroe abbatte uomini come burattini, allucinata metafora della trappola teatrale e della vanità di ogni gesto


di Igor Vazzaz

Un quadrilatero di drappeggi in porpora trapuntati: ring, scacchiera, arena e teatro. Il solo versante che traspare volge alla platea, parete paradossale e invalicabile per quello che è il dramma dei drammi, la vicenda del principe danese. Che è metafora, secondo declinazione: dell’uomo moderno; della macchina teatrale; del complesso edipico; dell’eroe–antieroe ben conscio dell’infinita vanità del gesto e, dunque, deciso a tuffarsi nel gioco scenico, in spregio alle realtà del delitto e della vendetta. (Foto di Filippo Brancoli Pantera)  
23 Marzo 2010