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TEATRO

Se Puck diventa punk

Sogno di una notte di mezza estate/1: la commedia di Shakespeare è ora in tournée con due nuovi allestimenti, nati da diverse traduzioni. Sul testo di Patrizia Cavalli gli allievi dell'Accademia Silvio D'Amico hanno costruito il loro saggio di laurea, con Nicola Piovani e il regista Carlo Cecchi relatori d'eccezione. E qualche contaminazione moderna


di Giulia Stok

 


Un saggio di laurea che diventa un vero spettacolo in tournée per tutta Italia: è il sogno di ogni iscritto alle accademie di teatro. Se poi il testo è di Shakespeare, la regia di Carlo Cecchi e le musiche di Nicola Piovani, ben si comprende l’entusiasmo dei quindici giovani attori alle prese con la sequenza di incantamenti, amori, abbagli e ripicche di questo Sogno di una notte d’estate.
 
La complicatissima trama scorre su tre filoni narrativi, che prima si affiancano, poi si ingarbugliano e infine si sciolgono in un happy end tipicamente rinascimentale, celebrazione della gioia di vivere. Carlo Cecchi è anche in scena, nei panni di Cotogno, capo degli scalcinati artigiani ateniesi impegnati a improvvisare una recita per le nozze del duca. Il gruppetto si reca a provare di nascosto nel folto del bosco, con strabordante accento napoletano e toni da farsa antica che corteggiano la commedia dell’arte. Nel registro comico si scopre perfettamente a suo agio Luca Marinelli-Bottom (di recente protagonista di una ben più drammatica parte ne La solitudine dei numeri primi di Saverio Costanzo) che qui dà un’ottima prova di attore.
 
Nel bosco finiscono anche le due coppie di innamorati, che alternano, grazie anche alla brillante traduzione di Patrizia Cavalli, un registro interpretativo più classico a uno più moderno e frizzante, che in certi punti pare persino strizzare l’occhio a tempi e mimiche da sit-com. Se quando inizia lo spettacolo Ermia e Lisandro si amano reciprocamente, ma anche Demetrio è innamorato di Ermia e Elena di Demetrio, per un incanto del re delle fate le parti si invertono, con entrambi gli uomini che perdono la testa per Elena. Qui sono le due ragazze a farsi notare: Barbara Ronchi - Elena con gli occhialini da segretaria e l’attitudine a farsi maltrattare dall’amato, sarebbe perfetta in Camera Café, mentre Sofia Pulvirenti - Ermia colpisce per l’interpretazione, così impeccabile in entrambi i registri recitativi da far quasi dimenticare la sua età.
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Lo spazio è spoglio, pressoché privo di scenografie, e gli stessi attori suonano in un’orchestrina, a vista, scandendo il tempo della narrazione. I costumi di Oberon e Titania, il re e la regina delle fate, che si fanno i dispetti con la complicità del folletto Puck (la scoppiettante Silvia D’Amico) spostano il fiabesco al confine col punk: mantelli di cellophane, colori fosforescenti, creste di capelli e trucco pesante. Dopo che Bottom è stato trasformato in asino e i suoi compagni sono fuggiti terrorizzati, che la regina delle fate, innamorata di lui, l’ha introdotto alle delizie della via nel bosco, dopo che le schermaglie dei quattro ateniesi sono finite in una ridicola zuffa, l’intervento del re delle fate riporta tutti a un ordine ancora migliore di quello costituito.
 
È uno spettacolo costato solo 12mila euro, che fa apprezzare Shakespeare nella sua versione più lieve e ottimista
grazie a una felice diversità di registri. Al termine, come spesso accade col Bardo, la storia si fa metateatro: le coppie di innamorati finalmente riunite assistono alla recita degli artigiani con improvvisa severità di giudizio. Severità che è impossibile riservare a questo Sogno, da cui ci si sveglia sorridenti e più leggeri.



Tags: Accademia d'Arte drammatica Silvio D'amico, Carlo Cecchil, Giulia Stok, Nicola Piovani, Patrizia Cavalli, recensione, Sogno di una notte di mezza estate, Sogo di una notte d'estate, william shakespeare,
11 Gennaio 2011

Oggetto recensito:

Sogno di una notte d'estate, di William Shakespeare, traduzione di Patrizia Cavalli, regia di Carlo Cecchi

Visto a : Torino, Cavallerizza Reale – Maneggio
Produzione: Teatro Stabile delle Marche con il patrocinio dell’Accademia Nazionale di Arte Drammatica Silvio D’Amico, accademia in cui è nato come saggio di fine anno
La locandina: scena di Roberto Bivona e Carlo Cecchi, costumi di Sandra Cardini, luci di Stefano Barbagallo, consulenza musicale di Nicola Piovani
Tourneè: 11/1/2011, Fossano; 12/1 Villadossola, Cpt; 13/1 Oleggio , Teatro Civico; 14/1, Cernusco sul Naviglio, Teatro Agorà; 15-16/1, Vicenza, Teatro Comunale; 18/1, Lodi, Teatro alle Vigne; 21-24/1 e 26-30/1, Milano, Teatro Franco Parenti; 1/2, Lecco, Teatro della Società; 3/2, Pontedera, Teatro Era; 5-6/2, Recanati, Teatro Persiani; 8/2, San Benedetto del Tronto, Teatro Concordia; 10-11/2, Taranto, Teatro Tatà
Carlo Cecchi: in una recente intervista di Silvia Francia sulla Stampa afferma “A dire il vero, Shakespeare mi piace talmente che, se dovessi rinascere, vorrei recitare solo i suoi testi”
Patrizia Cavalli: poetessa, ha pubblicato, tra le altre raccolte, Le mie poesie non cambieranno il mondo, Il cielo e Sempre aperto teatro, con la quale ha vinto il Premio Letterario Viareggio-Repaci

giudizio:



8.01
Media: 8 (3 voti)

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