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Tutti noi abbiamo, si spera, delle grandi passioni che ci piace di coltivare in silenzio, senza clamori e ben protette nei nostri spazi più privati cui raramente concediamo accesso agli estranei. Lodovico Isolabella, avvocato milanese con la passione per la “grande guerra”, questa volta ha fatto una eccezione, e così grazie alla sua passione ci affiorano all’improvviso ben tre inediti di Giuseppe...
di Davide Steccanella
14 gennaio, 2010 - 16:34


«Sono un essere umano e sono stanco - ha detto il regista - non può ricadere tutto sulle mie spalle o su quelle di Barack Obama. La gente deve svegliarsi e partecipare in massa». Queste parole dicono tanto di quest’uomo che da alcuni anni ha scelto di raccontarci un’America diversa da tutte le fandonie che per generazioni ci hanno detto sulla democrazia, la libertà, l’american way of life. Certo...
di Paola Di Giuseppe
12 gennaio, 2010 - 21:28


ARMENIA Qualcosa bisogna dire della storia rimossa anzi mai narrata dagli storici eurocentrici di un’altra diaspora, di un genocidio che segnò l’inizio dell’ultimo secolo del passato millennio, parlo del padre di tutti i genocidi a venire, quello del popolo armeno che costituì il primo tentativo di fare sparire dalla faccia della terra un’intera etnia. A differenza dell’Olocausto la cui colpa...
di lorenzo velle
12 gennaio, 2010 - 07:59


In un vecchio numero di “Cinema Nuovo” Guido Aristarco osserva che nel dilemma “donna o cavallo”, ironicamente adombrato nel ’44 da Howard Hughes in Il mio corpo ti scalderà, il secondo aveva la meglio sulla prima: i due pionieri protagonisti preferivano l’animale al corpo irresistibile di Jane Russell. Solo dieci anni dopo negli Spostati di John Huston, il dilemma viene risolto a favore della...
di lorenzo velle
12 gennaio, 2010 - 07:55


Il 23 settembre 1943, in una frenetica pantomima di consultazioni e di ambizioni conflittuali tra i gerarchi del dissolto regime, sotto la diretta supervisione tedesca e in un contesto di subordinazione alle esigenze militari ed economiche del Reich, nasce la Repubblica di Salò. Il 22 dicembre 2009, in un’atmosfera ammorbata da quotidiane (in)subordinazioni mass-mediatiche, violenza...
di francesco urbano
9 gennaio, 2010 - 09:32


Ci arriva dai “guerrafondai” made in USA (anche se si tratta del remake di una pellicola danese) uno dei più efficaci film antibellici della storia del cinema che scruta in una prospettiva intimistica di vaga struttura teatrale la tragedia familiare del capitano Sam ennesima figura di reduce incapace di recuperare la quotidianità della vita del dopo. Ma stavolta il disagio del “dopo” non viene...
di Davide Steccanella
7 gennaio, 2010 - 14:40


Nel Giappone medievale, una storia di briganti, di un villaggio di contadini plurisaccheggiato e di sei samurai più un settimo, Kikuchiyo, un Toshiro Mifune perfetto "miles gloriosus" nella buffa armatura che gli lascia le natiche scoperte (iconografia degna di antichi vasi fliaci), figlio di contadini decimati dalle scorrerie dei briganti, deciso a farsi consacrare samurai, costi quel che costi...
di Paola Di Giuseppe
6 gennaio, 2010 - 18:24


In una fabbrica di sogni (e il cinema lo è) può anche capitare che Hitler,Goebbels,Goering e Bormann decidano tutti insieme di ritrovarsi, con altri 350 nazisti di provata fede, a festeggiare un filmetto di quelli che al Ministro della Propaganda tanto piaceva produrre sulle glorie nazionali e gli eroi di pura razza ariana. Può anche succedere che in quella sala convergano due complotti, che si...
di Paola Di Giuseppe
4 gennaio, 2010 - 09:10


CAPPONI E ALBERTAZZI * Chissà se si sono mai conosciuti, ma ieri sera erano insieme ad Ascoli a Palazzo dei Capitani. Il Futurista (un po’ riservato, ora non più) e l’Attore (con la maiuscola più grande che si può). 32 ritratti d’annata [del ‘34] l’uno, 45 minuti di volo cerebrale della parola, l’altro. Futurismo d.o.c., essenziale...
di Piero Giorgio Camaioni
2 gennaio, 2010 - 07:04


Pier Paolo Pasolini e i mezzi di comunicazione di massa. Un rapporto controverso, feroce, di critica del primo nei confronti dei secondi. Perché Pasolini le amava le masse, ci teneva, in qualche modo le voleva difendere, proteggere. Per lui una parte della gente, quella contadina, era l'unica capace di trovare la salvezza eterna, come dimostra il suo film-romanzo Teorema. Può questo affascinante...
di Maurizio Bongioanni
31 dicembre, 2009 - 18:12