
Oggetto recensito:
Ci arriva dai “guerrafondai” made in USA (anche se si tratta del remake di una pellicola danese) uno dei più efficaci film antibellici della storia del cinema che scruta in una prospettiva intimistica di vaga struttura teatrale la tragedia familiare del capitano Sam ennesima figura di reduce incapace di recuperare la quotidianità della vita del dopo. Ma stavolta il disagio del “dopo” non viene relegato al solo protagonista, uno spettacolare, va detto, Tobey Macguire giacchè le vere anime pulsanti della vicenda sono gli altri due personaggi centrali della storia ossia la splendida moglie Grace (Natalie Portman) “innamorata di lui da quando aveva 16 anni” ed il fratello reietto Tommy (Jake Gyllenhaal). Intorno a questo vero e proprio dramma a tre che involge tutti i sentimenti più istintivi dell’uomo dalla passione amorosa al legame familiare si muovono su diversi piani il memorabile padre “eastwoodiano” Hank (Sam Shepard) sposato in seconde nozze alla comprensiva Elsie, e le due bambine alla cui diretta emotività e soprattutto a quella della più piccola viene giustamente affidato il ruolo di smascherare, come nella nota favola, l’inesistente vestito dell’imperatore. Oltre alla già riferita bravura degli interpreti tutti quanti in vero e proprio stato di grazia, la Portman riesce nella non facile impresa di trasmettere naturale sensualità con due uomini diversi ed in modo soprattutto diverso per stare in linea con la trama e Gyllenhaal trapassa con estrema disinvoltura dalla corda diabolica a quella generosa in inverso percorso rispetto al fratello Sam, un grande merito va dato anche al regista per avere saputo trattenere con una narrativa sobria seppure senza sconti il facile rischio melò così dimostrando come non è necessario disporre di grandi mezzi o ricorrere a gradi effetti speciali per smuovere ancora il pathos dei disincantati spettatori odierni e “chicca” del tutto geniale quella di avere scelto di fare dire la frase chiave del film proprio alla “squinzietta” raccattata per strada dal fratello Tommy per potere sostenere la prevista deriva del pranzo familiare di riunione con tanto di ringraziamenti di rito tutti americani allo spezzare del primo pan carrè. Da vedere assolutamente.
Commenti
Invia nuovo commento