Analisi musical-politica di Meno male che Silvio c'è
di Massimo Balducci
A un mese e mezzo dalle elezioni regionali, un viaggio negli slogan pubblicitari dei partiti. Per scoprirne delle belle: dal candidato che approfitta del cognome tristemente famoso, allo strano caso dell'agenzia che è noiosa o frizzante a seconda del cliente, passando per quelli che sono a livello dei poster da meccanico
di Bruno Ballardini
(Segnala anche tu un manifesto elettorale e recensiscilo) Riecco le elezioni. Dal dopoguerra a oggi, questo paese sembra costantemente impegnato in una infinita, interminabile, assemblea di condominio in cui, a cadenze regolari, viene chiesto ai condomini di votare per il rinnovo dell’amministrazione. Lo fanno organizzando una specie di festival. Il festival delle promesse. Si esibiscono per settimane sui manifesti e in televisione, e alla fine vince chi recita meglio le solite promesse di sempre. Come in tutti i festival, c’è anche una sezione “giovani” d
Grande successo di vendite per i discorsi di Mussolini su iPod (poi ritirati dal commercio, ma non per scrupoli etici). Chi ha avuto la "fortuna" di ascoltarli dal vivo si chiede il perché
di Carlo Augusto Viano
Pare che i discorsi del duce – messi in vendita come applicazione per l’iPod e ritirati solo per ragioni di diritti commerciali – riscuotano successo. Perché? viene da domandarsi; e toccherà a sociologi ed esperti di pubblico indagare. Io quei discorsi li ho sentiti quando furono pronunciati, in casa alla radio, nelle piazze e a scuola, dove venivano ritrasmessi. In un certo senso devo perfino esser grato a quei discorsi, perché, accolti in casa con sdegno, sghignazzi e lacrime (le lacrime di nonne e mamme all’annuncio dell’entrata in guerra),