Prima o poi doveva succedere. In qualità di "sito che recensisce tutto" non potevamo esimerci dal mettere nel mirino anche il nostro stesso "mestiere", quello del recensore. Lo facciamo cercando ci capire quanto sia cambiato e quanto ancora debba cambiare il ruolo di chi giudica le arti
di Marinella Doriguzzi Bozzo
Quando ci chiedono cosa ne pensiamo del tale o della talaltra, difficilmente rispondiamo limitandoci a descriverne il colore del vestito o degli occhi. Salvo identificarli come persone "strane" (un'abdicazione che non vuol dire assolutamente niente) in genere proviamo ad abbozzare un tentativo di interpretazione dei soggetti in questione. Invece, per quanto riguarda in particolare i libri e i film, che pure sono anche loro degli organismi viventi che spesso addirittura ci sopravvivono, il discorso torna al colore del vestito o degli occhi. Nel senso che con frequenza sempre più
Inizia con questa recensione una serie di articoli, firmati dal direttore di Giudizio Universale, che prendendo spunto da un libro allargano il discorso fino a formulare delle proposte concrete per cambiare la società. Si parte con il giornalista francese Hervé Kempf e il suo Per salvare il pianeta dobbiamo farla finita con il capitalismo, si arriva alla cooperazione e alla progressività fiscale
di Remo Bassetti
Anche nel suo ultimo spettacolo, 7-14-21-28, il performer si esibisce nel labirinto scenografico creato ad hoc da Flavia Mastrella. Le loro sperimentazioni sul linguaggio di scena spiazzano sia il pubblico che la critica
di Igor Vazzaz
La recensione non è il modo ideale per affrontare il teatro, e l’arte in genere, quando questi fanno del linguaggio (e non della lingua) il proprio campo di battaglia, mettendo in crisi forme convenzionali e proponendone di nuove. È il caso di Antonio Rezza e Flavia Mastrella: troppo sfuggente il loro discorso, nell’immediatezza apparente d’una comicità crudele che conduce spettatori e critica sui terreni impervi del travisamento, puntando al dito e ignorando la luna. E lo strabismo - commovente per ingenuità - di certe cronache su 7 – 14 &n
Ne Il limbo delle fantasticazioni narrativa e teoria si fondono in un vero testo di poetica. E si scopre che per Cavazzoni la comicità è la cifra autentica della letteratura
di Ermanno Paccagnini
Sui giornali il triste rito dei bilanci letterari di fine anno
di Giulio Ferroni
Siamo ossessionati dai bilanci e dalle classifiche: e se la cosa in generale ha ragioni storiche, sociali, comunicative, esistenziali, psicologiche da cui non si può sfuggire, in particolare per ciò che riguarda le classifiche e i bilanci sulla letteratura in corso, sarebbe davvero salutare farne a meno, scansarle con passo leggero. Non ne può però fare a meno la stampa periodica, stimolata dal mercato editoriale: e la cosa diventa imprescindibile verso la fine dell’anno, quando il lettore delle pagine culturali, dopo aver attraversato le tante tristezze delle