Il film, presentato a Venezia e da oggi in sala, è tutto dentro la testa di Nicola, ospite di un istituto di malattia mentale dove vive fin da piccolo assieme ai suoi fantasmi. La "colonna sonora" è quella cantilena incessante di pensieri e di parole che rende i monologhi di Ascanio Celestini toccanti ed efficaci, al teatro come al cinema.
di Marinella Doriguzzi Bozzo
Più che "ambiziosa", è davvero difficile l'operazione di Ascanio Celestini di prestare anche al cinema i suoi monologhi teatrali e televisivi mantenendo intatto non solo il suo personaggio, ma anche la scansione musicale dei suoi spartiti teatrali. Anche nel film l'attore si porta dietro l'inevitabile Pancotti Maurizio, protagonista dei monologhi e suo primo antagonista infantile tra alienità ed integrazione. Un pretesto di radicamento della lotta di classe in un mondo che dagli anni '60 continua a cambiare. Grazie all'ambientazione in un
L'ultima incursione del cantante nella musica colta è Twin spirits, in cui lui e la moglie Trudie Styler recitano le lettere della tormentato amore tra il compositore romantico e la pianista Clara Wieck. E non manca la musica
di Marcello Garbato
di Francesca Castellani
Se decidete di andare alla mostra di Telemaco Signorini a Padova con l’idea di vedere uno dei capofila dei macchiaioli preparatevi a una smentita. A Palazzo Zabarella ci sono sì alcuni dei lavori di Signorini che hanno dato l’impronta alla pittura di “macchia”, come il Merciaio a La Spezia (1859) o il Il quartiere degli israeliti a Venezia (1860). L’artista era giovane e con piglio sperimentale è andato a scovare, nei tagli netti di luci e di ombre affocate dal sole, l’abc di una nuova e semplificata “grammatica” pittorica entro cu