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LA TV IDEALE/interventi

In seguito alla nostra iniziativa su intellettuali e televisione, rilanciata anche da questo articolo sul quotidiano online Affaritaliani, ci è arrivato l'intervento di Ottavio Cappellani, autore della saga di Lou Sciortino. Lo pubblichiamo volentieri anche se fortemente critico nei confronti dell'idea stessa di inventare un nuovo palinsesto


di Ottavio Cappellani

Mi spiace che gli autori che partecipano a questo delirio "come vorremmo la televisione" (se non possiedi tv, e non sei direttore di palinsesto, dire che televisione vuoi è un delirio - no, io non deliro, io non voglio nessuna televisione, o mi va bene quella che c'è) abbiano scritto le loro opinioni ("fantasie" sarebbe meglio chiamarle) prima di apprendere la notizia che il fratello di Sarah Scazzi ha chiesto a Lele Mora di lanciarlo nel mondo dello spettacolo, perché, stando a egli stesso medesimo da quanto si evince dalle sue stesse medesime dichiara
18 Novembre 2010

LA TV IDEALE/1

Inizia con questo articolo una serie in cui intellettuali e scrittori italiani riflettono sui mali della televisione e su eventuali modi per costruire un'alternativa migliore. Cominciamo con la spietata analisi del romanziere Carlo D'Amicis, autore de La battuta perfetta 


di Carlo D'Amicis

Da quando Pinocchio, fino a quel momento refrattario a ogni intento persuasivo, decise di seguire Lucignolo nel Paese dei balocchi, è evidente che niente è più pedagogico dell’antipedagogico. La presunta innocenza della tv commerciale, fondata sulla pretesa di non essere altro che lo specchio della gente, costituisce una tesi così spudoratamente ingenua che solo una società e una cultura maliziose come le nostre possono fare finta di crederci.   In altre parole, è grottesco pensare che gli italiani abbiano trasformato la televisione senza r
02 Novembre 2010

MUSICA

La musica non interessa più agli intellettuali. Questa l'accusa che Mario Gamba ha lanciato dalle pagine della rivista Alfabeta2. Giudizio Universale raccoglie l'appello e propone una serie di riforme, per svecchiare le programmazioni dei teatri e riportare i compositori contemporanei al centro dell'attenzione


di Marco Dalpane

Certo Mario Gamba ha ragione, e nel suo pezzo che compare sul primo numero di Alfabeta2, col consueto estro e vis polemica che lo contraddistingue, spara a zero sui presunti intellettuali della musica, incapaci di cogliere la forza rivoluzionaria della musica di oggi.Le sue posizioni sono note, ha scritto un paio di libri sulle vicende ultime della musica e esercita dalle pagine de il manifesto una serrata critica militante, alla ricerca di quelle chance di liberazione che a suo parere ci vengono offerte dal mondo dei suoni.   Dunque da qualche decennio gli intellettuali italiani hanno sm
27 Ottobre 2010