L'ultima trovata del gruppo di Thom Yorke: incidere un disco senza farlo sapere a nessuno. Non ai giornali, ma neppure ai pirati di internet. Fino a spiazzare perfino se stessi. Marketing virale o sciocchezza micidiale? Vediamo, ma parliamo (anche) della musica che c'è in The king of limbs
di Simone Dotto
Se uno tra quei due o tre soggetti al mondo che ancora possono fregiarsi del titolo di popstar se ne esce dall’oggi al domani con un disco nuovo, la notizia è di quelle da far fermare la stampa. A meno che le popstar di turno non siano dei guastafeste ipertecnologici del rango dei Radiohead, che delle macchinose tempistiche delle rotative hanno deciso di infischiarsene (inquinano, e poi fanno così tanto “ società industriale”…). Attenzione, però, che non si tratta di scelta eremitica o di snobismo verso riviste e quotidiani. Dietro gl
Seconda parte della nostra intervista iniziata qualche giorno fa. Questa volta il dj giramondo ci parla della sua ultima creatura, Thirte3n, di passioni musicali vecchie e nuove, di collaborazioni più e meno probabili e dei suoi progetti per il futuro
di Dario De Marco
Veniamo al nuovo Th1rt3en: trovo che una caratteristica che lo rende grande, e molto “musica del futuro”, sia quella - già presente nei tuoi lavori più recenti ma qui ulteriormente rafforzata – del rapporto tra elettronica e strumenti “veri”. Cioè, le due componenti non solo sono compresenti e sovrapposte, ma anche fuse talmente bene che risulta impossibile scinderle: non si capisce, ed è un bene, quello che è suonato e quello che è prodotto elettronicamente, alla faccia dei puristi di entrambe le categorie. E' una cosa i
Decine di spettatori hanno ripreso la stessa esibizione, i filmati amatoriali sono stati montati, il gruppo ha regalato il sonoro ufficiale: è Live in Praha. Esperimento intrigante, ma il risultato com'è?
di Simone Dotto
Il primo punto d’interesse di questa recensione è che, in un certo senso, non si sa bene che cosa si sta recensendo. Come molti suoi omologhi in rete, anche questo “coso” se ne va a spasso senza editore né autore - o, perlomeno, non uno soltanto. Per comodità lo chiameremo Live in Praha ma non è che ci sia un vero e proprio titolo ufficiale. Ciò che però più di tutto rende il nostro un oggetto non identificato è la mancanza di una forma materiale, un supporto fisico che ci aiuti a metterlo in questo o in quel cas
Questa volta è messa in discussione: Scratch My Back, il nuovo album di Peter Gabriel, è una raccolta di cover che fanno incontrare classici e novità, da Neil Young agli Arcade Fire; ma tutte in versione così patinata da diventare stucchevoli
di Massimo Balducci
Per la prima volta, un disco di Peter Gabriel non raccoglie il consueto coro di plausi. Facile infatti restare delusi, se dopo otto anni di silenzio discografico non si concede che un disco di cover… Peter Gabriel spiega che l’idea del suo nuovo album, Scratch My Back, gli è venuta pensando al formato digitale e in particolare ad iTunes. Si tratta infatti di un progetto per così dire “aperto”, di cui l’attuale uscita costituirebbe soltanto la prima fase. In essa Gabriel reinterpreta a modo suo 12 classici del pop, più o meno recenti e