Di formazione colta e con collaborazioni di lusso negli ambienti del jazz tricolore, Simona Colonna sfugge alle definizioni e alle categorie: tantopiù quando se ne esce con un disco come Masca vola via, dove il dialetto piemontese e gli arrangiamenti per violoncello fanno capo a un'idea di folk di più alta estrazione
di Marco Buttafuoco
Voce, violoncello talora con parsimoniose sovraincisioni, dialetto piemontese e una sottile vena folk. Questi gli ingredienti essenziali per un disco insolito. La langarola Simona Colonna, dopo anni di esperienze di musica classica e prestigiosissime collaborazioni jazz (Enrico Rava e Stefano Bollani fra gli altri) si propone da sola con questo disco intessuto di coloratissimi fili musicali . Solo cinque brani, tutti in dialetto piemontese; quattro storie di langa ed una ninna-nanna. Difficile catalogare questi cinque pezzi sotto un genere preciso. Masca Vola via racconta di u
Round About Offenbach è il sottotitolo di Frère Jacques, il lavoro che Gianluigi Trovesi e Gianni Coscia (rispettivamente clarinetto e fisarmonica) dedicano una libera interpretazione del compositore di operetta. Ancora una volta sul felice confine tra musica colta e musica popolare
di Marco Buttafuoco
A distanza di undici anni dal bellissimo In cerca di cibo e di cinque dal meno coinvolgente Round about Weill ECM pubblica il terzo lavoro di questo inossidabile duo, che prima di incidere per la prestigiosa etichetta di Manfred Eicher, aveva fatto uscire piccoli capolavori come Radici(Egea, 1995). Il Frère Jacques del titolo non è quello della celebre canzoncina francese, bensì Jacques Offenbach (1818-1880) compositore francese, anche se ebreo- tedesco per nascita. Offenbach fu uno dei maestri dell’operetta, un genere musicale ben presto decaduto in Europa. Musica b
In Gestervarationen, un doppio cd per la ECM, il pianista Andràs Schiff interpreta alcuni capolavori del compositore tedesco, con lo stile intimista, leggero, quasi in punta di dita che da sempre lo contraddistingue...
di Giovanni Desideri
Tra i maggiori musicisti classici al mondo, il pianista ungherese András Schiff ha appena inciso per l’etichetta ECM, New Series, un doppio cd dedicato a Schumann, che prende il titolo da una delle composizioni presentate: Geistervariationen (“Variazioni spettrali”). Schiff esegue alcuni tra i cicli più noti di questo autore, ma con una chicca in chiusura del secondo disco: un diverso finale della Fantasia in do maggiore op. 17, il cui autografo, di “mano anonima”, si trovava nella biblioteca di Budapest e gli fu segnalato dal pianista e critico amer
L'orchestra sinfonica di Seattle diretta dal maestro Gerard Schwartz incide due suite del compositore russo Rimskij-Korsakov, arricchendole di un ampio raggio di riferimenti musicali e di un modernissimo fascino cinematografico
di Giovanni Desideri
Brani famosi, lussureggianti per ricchezza di melodie e orchestrazione. Suggestioni di un oriente favoloso, che passa per la Russia degli zar. Sono i colori sonori dell’Orchestra di Seattle diretta da Gerard Schwarz, interpreti delle suite Shéhérazade op. 35 e La fiaba dello zar Saltan di Nikolaj Rimskij-Korsakov (1844 – 1908). Nell’op. 35 solista Maria Larionoff, primo violino della stessa orchestra, che suona un Guadagnini del 1775. Se Shéhérazade si apre con accordi arcigni per dare poi spazio a melodie di agile delicatezza, l’altra
Opera è l'esordio narrativo del grande musicologo Jean Jacques Nattiez. Dietro il giovane Pierre e il suo osteggiato amore per la cantante Sarah si sente tutto il mestiere dello studioso: ma fare il romanziere è tutt'altra musica
di Federico Capitoni