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LIBRI

Un padre muore lasciando moglie e figlia: una giovanissima esordiente racconta il lutto delle due donne stravolgendo le regole del linguaggio. Settanta acrilico trenta lana è un sorprendente esperimento formale ed emotivo


di Anita T. Giuga

O dentro le cose o fuori: non c'è scampo (Luciano Nanni).   Questa storia d’esordio è nata da un buco, un Trauma, un sogno e, in quanto tale, ombelico di esperienza densa e inqualificabile. E visto che i buchi sono molteplici, tutte le parole vi sono cadute dentro per uscirne risanate. Il Trauma di cui parliamo è anche interno al racconto stesso: la morte del padre e marito delle due protagoniste fa, infatti, precipitare la vicenda di una madre un tempo bellissima e della figlia Camelia, che la segue per amore, verso un declino anti-estetico.   Viola Di G
11 Marzo 2011

LA TV IDEALE/2

Continua la serie di articoli in cui Giudizio Universale invita gli intellettuali a inventare la televisione del futuro. Vincitrice del premio Campiello 2010 con il romanzo Accabadora, Michela Murgia avanza tre proposte di format per il nostro palinsesto ideale


di Michela Murgia

Nella mia rete televisiva ideale ci sono tre programmi pedagocici imprescindibili.    CI HO PAURA Il primo è un documentario tematico e si chiama Ci ho paura. In ogni puntata analizza una delle principali paure sociali italiane. Ti spaventa lo sguardo mediorientale del kebabaro? Temi il contagio di una malattia virale? Che il caro vita si mangi i soldi che hai evaso al fisco? Che il gay voglia davvero i tuoi stessi diritti? Che su Facebook si nascondano altri maniaci sessuali oltre te?    Stai sereno: il programma analizza, con servizi, docufiction, grafici
09 Novembre 2010

TEATRO

Abbiamo visto in anteprima nazionale l'ultimo spettacolo del radicale autore spagnolo, Esto es asi y a mi no me jodais


di Sergio Buttiglieri

Tutto ciò che è ornamento dovrebbe essere vietato per legge, ci ricorda ad un certo punto Rodrigo Garcia, parafrasando, magari inconsapevolmente, Adolf Loos, precursore dell'architettura moderna, in questo insonne splendido evento teatrale colmo di delicatezza. Siamo parlando di Esto es asi y a mi no me jodais, il cui protagonista alla fine ci rivela che vuole avere le cose per poterle perdere, proprio come la vista che non ha più.   Pensavamo di ritrovarci dentro l'entropica irriverente rabbia dei suoi precedenti lavori, mentre questa volta Rodrigo Garcia, una delle
16 Giugno 2010