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di Bruno Ballardini

Promesse ambigue


Con una certa ciclicità si ripetono le promesse del governo a proposito delle tasse. Tutto è iniziato quando, dai suoi poster elettorali, Berlusconi promise: “Meno tasse per tutti”. Da allora molte tasse sono passate e ben poco è diminuito. Nemmeno le promesse di diminuire le tasse. Prodi non fece eccezione, promise anche lui ma, dopo aver tagliato il cuneo fiscale alle imprese, finì con l’aumentare le tasse per i cittadini. Dal suo primo mandato al secondo, Berlusconi ha continuato a promettere la diminuzione delle tasse mentre le aliquote Irpef da tre, erano diventate quattro. E oggi? Niente da fare, le tasse non si riesce ancora a diminuirle. Il fatto stesso che lo si continui a promettere significa che in effetti non sono mai state abbassate. Infine, Berlusconi ha dirottato il discorso sulla semplificazione del sistema delle aliquote promettendo che verranno ridotte a due (una del 23% e una del 33%).

Dunque, “Prometto che diminuiremo le tasse” può essere letto anche come: “Prometto che diminuiremo complessivamente il numero delle tasse”. Si tratta di una anfibolia, un modo di costruire un enunciato che gioca su un’ambiguità grammaticale o che, come in questo caso, consente una doppia interpretazione. Ecco un celebre esempio: Creso era indeciso se muovere guerra a Ciro, re dei persiani. Perciò si rivolse all'oracolo di Delfi, dal quale ebbe questo responso: “Se Creso muove guerra a Ciro, distruggerà un grande regno”. Creso interpretò il responso come favorevole alla sua impresa: avrebbe distrutto il grande regno dei persiani. Invece distrusse il suo regno. Un giorno gli annales di questa nostra oscura epoca potrebbero riportare: Berlusconi era indeciso se muovere guerra alle tasse, regine del Debito Pubblico. Perciò si rivolse a Tremonti, dal quale ebbe questo responso: “Se Berlusconi muove guerra alle tasse, distruggerà un grande regno”. Berlusconi interpretò il responso come favorevole alla sua impresa (anche in senso stretto): avrebbe distrutto il grande regno del Debito Pubblico. Invece, distrusse l'Italia. Questo è il rischio che comporta maneggiare incautamente un’anfibolia. A questo punto, è meglio che Berlusconi non mantenga le sue promesse, per carità.


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Media: 7.4 (6 voti)

Inserito da Bruno Ballardini - 21 gennaio, 2010 - 15:26


Commenti

Ecco cosa mi sono perso a

6.03

Ecco cosa mi sono perso a scuola quando spiegava quella di Italiano le "Anfibolie"...e come me mi sa tanto un bel po di Italioti.

la tassa e´la femmina dal

la tassa e´la femmina dal tasso, se non si controlla lui a lei piace..

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