Tuona per qualche ora l’allarme sul web. È giallo e la fantasia corre alla ricerca di indizi, di tracce sulla Carta e il Territorio e, a chi ha...
di Gioia Gottini
Se 12 segni vi sembran troppi
Inizio anno, tempo di buoni propositi (dieta in primis), di speranze, di lotterie e di previsioni astrologiche. Anche se in effetti negli ultimi tempi va di moda sparare a zero sugli astrologi, che non ci azzeccano mai, a quanto sembra, insieme agli economisti... Io ho il sospetto che la meteorologia sia meno attendibile dell'astrologia, e potrei portare numerose prove a sostegno, altro che Cicap.
Ma quello che mi interessa, anche come studiosa e appassionata della materia, è sondare il binomio pressoché inscindibile donna-astrologia. Sì perché i vari libretti e guide all'anno che verrà sono di solito allegati ai femminili. L'astrologia è quindi “cosa da donne”? Fino a un certo punto: se vai a vedere, gli astrologi più famosi e/o mediaticamente rilevanti sono quasi sempre uomini. E allora cosa dedurne? Che anche un territorio considerato “leggero” (in realtà non lo è affatto, se indagato a fondo e con metodo) consente alle donne una fruizione spesso solo passiva: io “uomo-astrologo” ti leggo dentro, ti dico chi sei e cosa desideri, se l'amore arriva e come propiziare quel colloquio di lavoro. Tu leggi, sogna, sospira e magari chiedimi un consulto privato.
Eppure le astrologhe esistono, e sono altrettanto se non più brave. Un orgoglio tutto italico è stata Lisa Morpurgo, la cui intelligenza e originalità rimane impareggiabile (leggere per credere Il convitato di pietra, se riuscite a seguirne la logica a incastro, oppure il più divulgativo Introduzione all'astrologia), ma possiamo ricordare anche Liz Greene, Linda Goodman.
La domanda è: anche l'interpretazione astrologica risente dei giudizi di genere? Prendiamo un astrologo molto apprezzato, anche grazie al suo coté intellettuale: Marco Pesatori, firma di D La Repubblica delle Donne e di Vogue Italia. Ha uno stile molto particolare, con riferimenti più o meno riconoscibili a dischi, film e libri non propriamente mainstream. E' un astrologo per intellettuali (sull'argomento ha scritto anche un libro). Ma il volume che ci interessa è un altro: Astrologia delle donne, edito da Neri Pozza, uscito lo scorso settembre. In esso il nostro teorizza l'esistenza di tre tipi di donne: il tipo tradizionale, quello amazzonico e quello eterico. Per ogni tipo, descrizione, citazioni di scrittrici e cantanti famose, segni zodiacali affini eccetera.
Tutto anche interessante, però... le categorie appaiono un po' forzate: i segni sono 12, e la riduzione a 3 sole possibilità sembra una riedizione raffinata della tripletta che vuole le donne nell'ordine “sante, stronze o puttane”. Quartum non datur. Un vizio, questo di catalogare le donne secondo maglie strette e non negoziabili, e soprattutto individuate con certosina sicumera e paternalismo da occhio maschile, che periodicamente si ripresenta con esiti più o meno contestabili, se è vero che da poco tornato in libreria La donna delinquente, la prostituta e la donna normale (altra tripletta, e neanche troppo dissimile dalla precedente!), di Cesare Lombroso. Riedito dalla casa editrice “et. al” dopo il fortunato esordio del 1893, il tomo è un fulgido esempio di misoginia positivista. Come dire: non solo la bellezza, ma anche la finitezza è nell'occhio di chi guarda.
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Inserito da Gioia Gottini - 13 gennaio, 2010 - 13:20
Commenti
Comunque la Gottini qui fa la
Comunque la Gottini qui fa la modesta, perché non è una semplice "appassionata e studiosa della materia", ma una vera astrologa. a meno di una improbabile omonimia, infatti, è la stessa gioia gottini che firma lo specialone zodiacale 2010 nel numero di gennaio di glamour... (per una volta un femminile è femminista?)
Positivismo e astrologia
Positivismo e astrologia alleate in un secolare complotto di genere? Forse è un po' forzata la lettura, gentile Gioia, ma concordo nella considerazione che anche per quanto concerne l'arte del vaticinio non c'è posto in prima fila per le donne. A noi restano le pozioni di erbe, i fondi di caffè e la medicina della nonna. La first class non è roba per noi... Pure in questo campo mi sembra che la questione sia l'autorevolezza, che è un fattore che si conquista anche in rapporto alla cultura di riferimento. Ovvero, una società culturalmente maschile dà credito alla parola (ben confezionata, magari paterna e rassicurante) di un uomo. Se poi ci si mette un po' di spocchia, anche l'astrologia ringrazia. Questo dato di valore lo applichiamo anche noi donne, che diamo molto più credito a ciò che un uomo ci racconta - anche un mucchio di balle vanno bene - rispetto a una donna, che magari oltre ad essere preparata è pure ben educata. Amo l'astrologia e la ringrazio per aver ricordato la Morpurgo; se penso a una protagonista di prima classe ricordo Lucia Alberti. Magari non ci azzeccava spesso, ma era una contessa dello zodiaco. Io le sue parole, anche se ero una bambina, letteralmente me le bevevo. Oggi gigioneggio con Paolo Fox, perchè mi è simpatico e potrebbe vendermi un gelato al polo nord. Gli altri non mi sembra nemmeno facciano astrologia: salvo Rob Brezsny, che almeno per i consigli di vita aiuta. E infatti leggo tutti i segni del suo oroscopo. Non si sa mai...
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