Melodia l'è morta? Il ventunesimo secolo in musica apre le porte ai dubbi e alle dissonanze, ma per fortuna qualcuno resiste. Il nuovo disco per il trio del grande jazzista si intitola Indicum e prosegue il discorso inaugurato da Cantando, melodico sì ma mai sentimentale. Un lavoro eclettico che possiede la tempra per resistere agli anni
di Marco Buttafuoco
"L’arte di scrivere melodie se n’è volata via” lamentò una volta Jarrett in una conversaziona con Joshua Rosembaum. “Perché la melodia è morta? Ci sono forse un migliaio di risposte. Quando Dio è morto, la melodia è morta. Quando siamo diventati dubbiosi, il dubbio ha cominciato a regnare. In un’epoca scandita dagli impulsi dell’immagine, la melodia diventa una possibilità più remota, perché non abbiamo la concentrazione per ascoltarla nella sua interezza”. Così parl&ogr
Lui viene da Portorico e compone musica con influssi caraibici: ma nel disco che raccoglie i trii per pianoforte violino e violoncello, composti tra il 1991 e il 2008 e interpretati dall'ensemble Arbòs, non c'è la solita aria da festa danzante. Solo un vento nuovo per il repertorio classico
di Giovanni Desideri
Il compositore portoricano Roberto Sierra e il trio madrileno Arbós sono un esempio di artisti di musica classica in piena attività. E ci guarderemo bene dal lamentare il fatto che essi siano ignoti al grande pubblico. Venendo al dunque, la benemerita etichetta Naxos ha pubblicato un cd con musica da camera di Sierra: i trii 1, 2 e 3, e, per violino e pianoforte, Fanfarria, aria y movimiento perpetuo. Il Trio n. 1 Tropicale è del 1991, il secondo del 2002; il Trio n. 3 Romántico risale invece al 2008. Nel libretto Sierra stesso spiega di aver messo nel