Melodia l'è morta? Il ventunesimo secolo in musica apre le porte ai dubbi e alle dissonanze, ma per fortuna qualcuno resiste. Il nuovo disco per il trio del grande jazzista si intitola Indicum e prosegue il discorso inaugurato da Cantando, melodico sì ma mai sentimentale. Un lavoro eclettico che possiede la tempra per resistere agli anni
di Marco Buttafuoco
"L’arte di scrivere melodie se n’è volata via” lamentò una volta Jarrett in una conversaziona con Joshua Rosembaum. “Perché la melodia è morta? Ci sono forse un migliaio di risposte. Quando Dio è morto, la melodia è morta. Quando siamo diventati dubbiosi, il dubbio ha cominciato a regnare. In un’epoca scandita dagli impulsi dell’immagine, la melodia diventa una possibilità più remota, perché non abbiamo la concentrazione per ascoltarla nella sua interezza”.
Così parlò Keith Jarrett e in questa lontana intervista disse anche qualcosa di vero. Certo la musica di ricerca del secolo scorso aveva un po’ relegato in qualche angolo polveroso l’arte del cantare. La fortuna di Astor Piazzolla si deve anche, forse, a questa “fame” di melodia. Per fortuna il “belcanto” anche strumentale non è mai del tutto morto. A darcene viva e sognante testimonianza è quest’ultimo disco del trio di Bobo Stenson, accompagnato dai suoi fedeli: lo scultoreo stile del contrabbassista Anders Jormin e il batterista Jon Falt, evocatore di sussurri.
I dischi e i concerti di questi tre improvvisatori sono sempre un grande piacere per chi ascolta. Stenson è capace di slanci lirici autentici senza mai restare intrappolato dal sentimentalismo: è sommesso ma la musica del suo trio suona sempre scolpita, implacabile. Dolcissima ma ferrea. Essenziale, quasi nuda, eppure emotivamente ricca: musicisti di questa sorta liberano nel recensore le voglie ossimoriche più sfrenate.
Questo Indicum da poco uscito per ECM prosegue il discorso del precedente Cantando. Il trio lavora su materiali melodici molto disparati, in una ricerca poetica mai scontata che evita però l’eclettismo di maniera. Vi si può ascoltare musica di Woolf Biermann, (cantautore dissidente della defunta DDR), musica popolare e religiosa scandinava, brani notissimi come la Pereginacion di Ariel Ramirez e anche brani originali composti dal trio. Nella prima traccia Stenson suona in solitario un brano di Bill Evans, Your story: i beneinformati dicono che questo gioiello sia dedicato non tanto alla memoria del grande pianista, ma a quella di Paul Motian, che proprio con Evans e Scott la Faro diede vita ad un trio che segnò una svolta radicale nel cammino della musica afro-americana, prima di essere a sua volta a fianco del pianista svedese.
Come tutti i grandi improvvisatori Stenson guarda quindi alla tradizione. Ascoltandolo, tuttavia, si capisce perfettamente che dal jazz è nata oramai, un’altra arte. Forse i nostri posteri chiameranno classica proprio musica come quella di del pianista svedese e dei suoi due formidabili partner.
Tags: Bobo Stenson, Cantando, ecm, Indicum, jazz, Marco Buttafuoco, trio,
Bobo Stenson Trio, Indicum, ECM 2012
Commenti
Invia nuovo commento