Lui viene da Portorico e compone musica con influssi caraibici: ma nel disco che raccoglie i trii per pianoforte violino e violoncello, composti tra il 1991 e il 2008 e interpretati dall'ensemble Arbòs, non c'è la solita aria da festa danzante. Solo un vento nuovo per il repertorio classico
di Giovanni Desideri
Il compositore portoricano Roberto Sierra e il trio madrileno Arbós sono un esempio di artisti di musica classica in piena attività. E ci guarderemo bene dal lamentare il fatto che essi siano ignoti al grande pubblico.
Venendo al dunque, la benemerita etichetta Naxos ha pubblicato un cd con musica da camera di Sierra: i trii 1, 2 e 3, e, per violino e pianoforte, Fanfarria, aria y movimiento perpetuo. Il Trio n. 1 Tropicale è del 1991, il secondo del 2002; il Trio n. 3 Romántico risale invece al 2008.
Nel libretto Sierra stesso spiega di aver messo nelle partiture inserti di musica caraibica. Ma questo non vuol dire, se tale fosse l’aspettativa, una festosa musica con ritmi danzanti. I vari lavori sono condotti senz’altro nella linea di ricerca del timbro, del ritmo, del contrappunto.
Si tratta di un disco molto bello: per l’espressività, in primo luogo, oltre che per la solidità dell’impianto, l’efficace intersezione tra gli strumenti, la luce tersa e drammatica del discorso, l’energia dei temi, gli sviluppi condotti con sicurezza. Nell’alternanza di parti d’insieme o spunti solistici anche impegnativi, accompagnati dall’armonia degli altri strumenti, l’andamento della musica non smarrisce mai la direzione.
Le composizioni presentano anche ampi squarci melodici, e non solo procedimenti in assenza di tonalità. Ne sono indizi le stesse indicazioni, dalla qualifica di “romantico” del terzo trio, ai suoi stessi movimenti, che fanno costante riferimento all’“espressione” e al “sentimento”. Ma anche il terzo movimento del primo quartetto. Strano a dirsi, però, che certe atmosfere sembrino alla fine più nordiche che caraibiche, senza nulla togliere alla suggestione dei suoni. I ritmi di danza tornano periodicamente, trasfigurati all’interno di un discorso molto personale.
Qualità dell’esecuzione e qualità tecnica vanno di pari passo. Anche nei passaggi più drammatici si ha l’impressione di una grande freschezza musicale o di una presenza di spirito, tanto nella partitura quanto nell’interpretazione.
Dopo essere stato allievo di György Ligeti, Sierra insegna oggi composizione alla Cornell University. La sua fama è legata soprattutto a composizioni orchestrali, tra cui quattro sinfonie, Júbilo, Missa Latina, Concierto Barroco. Questo cd fa sperare che il repertorio per trio con pianoforte possa arrivare anche ai giorni nostri, con composizioni di grande qualità, dove complessità e presa sull’ascoltatore coesistono felicemente.
Tags: Arbòs, aria y movimiento perpetuo, caraibi, Fanfarria, Giovanni Desideri, Naxos, pianoforte, recensione, Roberto Sierra, trio, tropici,
Roberto Sierra - Trio Arbòs, Piano trios. Fanfarra, aria y movimento perpetuo, Naxos 2011
Trio Arbòs: formato nel 1996, con Miguel Borrego al violino, José Miguel Gómez al violoncello, Juan Carlos Garvayo al pianoforte
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