Chi ha visto Mister Scrooge?
C'è una specie di sortilegio che lega, quanto ad un amore, ad un lavoro. Una malia che prima scocca scintille devote, poi soffia animatamente per spegnerle. Un’infatuazione che appassiona in un momento ma che se lacerata, provocata o offesa, può venire meno, sostituendo all’enfasi produttiva noia e indifferenza. I tempi sono difficili da predire, ma attenzione datori di lavoro prepotenti! Le campane del Christmas Carol, in questi anni flessibili, suonano prima dell’arrivo dei fantasmi.
Baggianate?
Secondo gli esperti della Sirota Survey Intelligence - che hanno realizzato un'indagine su più di un milione e 200 mila dipendenti di 52 tra le più importanti imprese statunitensi - quando si tratta di un impiego sono sufficienti sei mesi a far sì che l'idillio abbia termine. Meno di duecento giorni.
Non sono necessari gli occhialini in 3D per vedere bene le cose: il disinnamoramento professionale è, in gran parte dei casi, causato dai datori di lavoro cerberi. Sono una categoria. Schiere di Mister Scrooge incanutiti e rinsecchiti dentro, dispotici presuntuosi contamonete che di niente più soffrono e di nulla più gioiscono, sempre che la banda Bassotti non gli svaligi il deposito.
Bene, signori Scrooge, è Natale, i dipendenti zombi son tornati. Liberi da catene, tredicesime, tombole e panettoni volano spavaldi in cassa integrazione. Auguri.
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Un pezzo da mandare in
Un pezzo da mandare in cartolina a tutti i padroni delle ferriere che pensano di far gli imprenditori. Naturalmente dopo averci attaccato il francobollo
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