Arrivano anche nei supermercati italiani le macchine per il pagamento automatico. Per ridurre code e costi e sostituire le commesse in carne ed ossa: le quali, anziché allearsi contro le loro concorrenti ad alta tecnologia, si reinventano come assistenti sociali per i clienti in difficoltà
di Alessandra Testa
Con i loro capelli appena fatti dal parrucchiere e il sorriso come da contratto, le cassiere dei supermercati italiani si stanno inconsapevolmente scavando la fossa. Da qualche tempo a questa parte nei punti vendita della grande distribuzione sono spuntate le cosiddette “casse fai da te”. L’ideale per piccole e medie spese, parafrasando i dirigenti della cooperazione; il miglior modo per sbarazzarsi dei lavoratori in esubero, per dirla col sindacato.
Ma che cos’è questa “cassa fai da te”? È nientepopodimeno che una cassa self-service, così innovativa da essere pure parlante. Anzi, fastidiosamente chiacchierona. Eh sì perché se non si ha dimestichezza con la tecnologia, la signora cassa automatica è così gentile da seguirti passo passo, fornendoti come una madre premurosa tutte le indicazioni necessarie per “passare” sullo scanner prima la carta fedeltà di questo o quel supermercato, poi tutti i prodotti che il cliente autarchico dovrà registrare utilizzando l’apposita, neanche a dirlo, pistola. Prima di imbustare la spesa, all’utilizzatore, neanche a dirlo, finale, sarà consentito di controllare il prezzo di ogni acquisto, usufruire delle promozioni in corso e scegliere la modalità di pagamento preferita: contanti, bancomat o carta di credito. Le simpatiche macchinette concederanno anche resto e scontrino.
Più facile a dirlo che a farsi, però. Le signorine “disoccupande”, armate della cortesia che si confà al loro ruolo, sono, infatti, obbligate a intervenire per aiutare l’imbranato di turno. Colui, cioè, che non riesce a mettere in pratica nemmeno le istruzioni date dalla precisa voce metallica fuori campo. L’anziano che confonde ancora Internet col Televideo, la vecchietta con cane al guinzaglio e lo straniero in difficoltà con la lingua italiana. E non è finita: c’è il ragazzino troppo distratto per dedicarsi due minuti di concentrazione, la signora che approfitta della spesa quotidiana per raccontare vita morte e miracoli di tutto il vicinato e il professore, che mannaggia a me facevo prima se mi mettevo in fila davanti ad una persona in carne ed ossa.
Davanti a questo circo umano impegnato come un ossesso a risparmiare due minuti del proprio preziosissimo tempo (chi va di fretta, si sa, solitamente non ha mai niente di veramente importante da fare) si trovano completamente disarmate le incolpevoli, ma nemmeno tanto, dipendenti del supermercato. Che, oltre ad inventarsi “smista file”, sono costrette a fare i conti con gli impacciati di tutte le età e, soprattutto, le maniere. Mentre i clienti più tradizionalisti, quelli che giammai tradirebbero la loro cassiera preferita, si dividono fra risate di scherno, preoccupazione e intolleranza da rumori eccessivi, loro, le cassiere, non si sono nemmeno lontanamente sognate di organizzarsi contro questa nuova tendenza capitalistica mangia lavoro. Anzi, alla fastidiosa vocina parlante e all’incessante borbottio del consumatore goffo la crocerossina improvvisata si è quasi affezionata.
Eppure nei paesi europei più industrializzati, dove sono state introdotte molto prima che in Italia, l’utilità delle casse automatiche è stata messa fortemente in discussione. In Inghilterra, per esempio, un’indagine condotta dalla rivista The Grocer ha rivelato l’insuccesso di questa pratica: in realtà - spiega la ricerca - le innovative macchinette ridurranno pure i costi di gestione, ma non azzerano affatto le attese né tantomeno si sono dimostrate infallibili o indistruttibili. Statistiche alla mano, sono molto frequenti gli errori nella lettura dei codici a barre mentre i blocchi del sistema computerizzato richiedono, più spesso di quanto previsto, l’intervento di introvabili tecnici per la riparazione.
Disagi del genere provocano, inoltre, le lamentele dei clienti più intransigenti e sono causa ricorrente di litigi non solo fra i clienti, ma anche fra gli stessi e il personale. Scatenando, ancora una volta e in piena crisi economica, una guerra fra poveri. Un solo vincitore è, però, all’orizzonte: l’ennesimo robot pronto a sostituire anche quel poco di umano rimasto; persone e relazioni vis-à-vis ormai scansate come la peste.
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Cassa automatica
Commenti
mi è scappata una p.
mi è scappata una p. "disoccupano"
Io penso invece che il
Io penso invece che il superamento di certe figure professionali sia da giudicare positivamente. Ma che mestiere è quello di passare, per giorni, settimane, mesi, anni, prodotti di vario genere su un lettore ottico a raggi infrarossi ? L'autrice di questo articolo lo farebbe mai un mestiere simile ? Le macchine per il pagamento automatico non "disoccuppano" le cassiere, bensì le indirizzano in altri ambiti all'interno della stessa realtà produttiva (anche se in questo caso sarebbe più corretto dire distributiva).
L'autrice di questo articolo,
L'autrice di questo articolo, cioè io, crede che non sia proprio così. Le cassiere piano piano spariranno, così come stanno sparendo piano piano i casellanti dell'Autostrada. Forse questi lavoratori saranno anche indirizzati verso altri ruoli, ma mi sento di dire che in un momento di crisi e di tagli questa sua convinzione valga per una percentuale molto bassa di personale. Il lavoro, poi, è anche fatto di carne ossa, che si "passino" come dice lei dei prodotti su un lettore ottico a raggi infrarossi o che si faccia il fisico nucleare. Quello che sta mancando sempre più, e Marchionne è solo l'ultimo in ordine di tempo a picconare il sistema, è l'umanità. Dietro ad "un mestiere simile" ci sono persone, che non valgono meno perché fanno un lavoro ripetitivo. Anzi, nel loro piccolo, contribuiscono a rendere meno bestiale questa nostra società che qualcuno vorrebbe, riuscendoci, sempre più formata da automi.
l'autrice dell'articolo ha
l'autrice dell'articolo ha dimenticato di citare il principale motivo per cui le ex cassiere sono messe a fare le guardiane: impedire che vengano imbustati articoli senza prima passarli allo scanner. Ovvero il furto.
Il senso dell'articolo credo
Il senso dell'articolo credo sia riflettere su cosa porta l'eccessivo risparmio sui costi del personale sul mondo del lavoro. Il furto c'è anche senza le casse automatiche. Ed è furto anche quello che si fa sul futuro dei giovani. Lisa
Francamente le casse
Francamente le casse automatiche sono un vantaggio solo per il gestore del supermarket non lo sono per il cliente nè tantomeno per il dipendente.
Innanzittutto credo che DOVEROSAMENTE bisognerebbe pensare ad UNO SCONTO per chi conteggia , misura , si fattura e paga TUTTO DA SOLO al supermarket , quindi senza impegnare risorse umane per il supermarket di turno con conseguente risparmio che ne deriva ( infatti solo per il getsore). NON E' un vantaggio per il cliente , perchè chi si serve della cassa automatica ( come me ad esempio) prende puo' prendere un massimo di 15 pezzi ( altrimenti si passa dall' operatore umano) spesso accade di non svolgere tutte le operazioni correttamente o che il lettore del codice a barra non legga bene un prodotto , si è quindi costretti ad attendere l' intervento dell operatore umano che sblocca la situazione, perdendo il vantaggio principale del risparmio temporale , inoltre sul piano non si possono appoggiare altri pesi ( come una propria borsa di tela o la bors aper i surgelati) perchè il sistema riconosce solo i propri sacchetti. NON E' un vantaggio per il dipendente di turno , in quanto gli anziani non si rivolgono alle casse automatiche , e anche per uno o due pezzi seguono la "via antica" del contatto umano. Il dipendente di turno alla cassa automatica sembra la pallina di un flipper impazzito , rivolgendo la propria attenzione a turno a tutti i "clienti" che hanno problemi ( dal bancomat non letto , ai problemi di peso , alla mancata applicazione degli sconti).
Comunque complimenti a tutti i "conduttori" di supermarket e alle loro campagne marketing che ci fanno passare un LORO risparmio di soldi per un NOSTRO risparmio di tempo.
ho usato una sola volta la
ho usato una sola volta la sudetta cassa al supermercato. la trovo molto scomoda dal momento che io porto sempre la mia sacca di iuta per la spesa e invece la macchina mi costringe ad utilizzare quelle in propilene. sarà anche un risparmio per i gestori dei supermarket ma un pessimo esempio di consapevolezza ecologica. le trovo un pochino più utili all'ikea ma si sa che se si decide di passarci un pomeriggio si è per forza nell'ottica di perdere tempo.
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