TEATRO
Il teatro dell'assurdo di Harold Pinter in uno spettacolo che affascina molto per l'allestimento, meno per le interpretazioni
di Giulia Stok
Nel 2005 Harold Pinter ricevette il Nobel per la letteratura con questa motivazione: “nelle sue commedie scopre il baratro che sta sotto le chiacchiere di tutti i giorni e spinge ad entrare nelle stanze chiuse dell’oppressione”. È esattamente quello che fa Tradimenti, pièce che percorre a ritroso la vicenda di due amanti, una Emma di flaubertiana memoria e un Jerry stereotipo di agente letterario. Si parte dal loro incontro in un bar due anni dopo la fine della storia, e si risale indietro fino al primo bacio galeotto. Ad ogni scena si scopre un tradimento diver
24 Novembre 2009