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MOSTRA

Dalla bombetta di Charlot a quella dei drughi di Arancia Meccanica, passando per le visiere basse dei gangster movies e l'immancabile accompagnamento al trench di Bogart. A Milano grazie alla Fondazione Borsalino un originale percorso sui copricapi più importanti della settima arte: per scoprire che cosa si sono messi in testa i divi di Hollywood


di Anna Colafiglio

Il primo impatto ha un retrogusto straniante: la maggior parte dei visitatori che gravitano negli spazi di questa mostra, indossa un cappello. Quello dello spettatore che, inconsapevolmente, diviene parte integrante di un’esposizione, è già di per sé un evento che sorprende piacevolmente e fa sorridere.   Il cinema con il cappello. Borsalino e altre storie, è una mostra ambiziosa, dedicata a quel singolare binomio che intreccia il cinema alla storia del costume; un intreccio all’interno del quale quello del cappello diviene inaspettatamente un compl
02 Marzo 2011

DISCHI

Esce Ain’t No Grave, l’ultima opera del folksinger americano scomparso nel 2003. Un disco in cui c'è il senso della fine imminente, ma anche un'intensa vitalità. E un pizzico di ironia


di Simone Dotto

La tentazione, quando si ha un’opera postuma fra le mani, è più o meno sempre la stessa: cercare di farne un testamento. Spulciarne i solchi alla ricerca delle fatidiche ultime parole da riportare nei memoriali, concludere la trama con un finale degno, trovare la giusta battuta d’uscita. Un giochetto, lugubre quanto basta, che l’ultima fatica di Johnny Cash rende sin troppo facile: Ain’t no grave inizia a seminare riferimenti espliciti alla morte fin dal ritornello del suo primo brano, il blues che gli dà il titolo: “Ain’t no grave can h
19 Marzo 2010