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FILM

Premiato a Cannes e censurato in Iran, I gatti persiani racconta il fermento culturale e non solo musicale di un paese in regime di oppressione, che trova nell’arte una ragione sia di vita che di protesta


di Marinella Doriguzzi Bozzo

Preceduto da un alone eroico, perché girato in poco più di due settimane e senza autorizzazioni governative, I gatti persiani ha vinto al Festival di Cannes del 2009 il Premio speciale della giuria. In Iran è poi stato distribuito gratuitamente per le strade dallo stesso regista Bahman Ghobadi, dopo l’incarceramento e la successiva uscita di prigione. Documenta il fermento culturale e non solo musicale di un paese in regime di oppressione, che trova nell’arte una ragione sia di vita che di protesta.   Speculare al film russo Il concerto (leggi la nostra r
05 Maggio 2010

ESTERI

I talent show invadono il mondo islamico: dall’X-Factor afghano alla trasmissione araba dove in gara ci sono addirittura le poesie. Ecco come lo stesso fenomeno che in occidente rappresenta la decadenza della tv e della musica, altrove può essere un’innovazione ai limiti dell’eroismo


di Massimo Balducci

Due bambini camminano nel deserto, in prossimità di un villaggio, con un sacco ed una vanga sulle spalle. Affrettano il passo. “Siamo in ritardo per vedere Afghan Star”, dice uno. “Siamo in ritardo, dobbiamo andare a vedere Afghan Star”, ribadisce l’altro. Afghan Star è il primo talent show nella storia del paese, ed è popolarissimo: praticamente identico nel format ai vari X-Factor e American Idol di nostra conoscenza, ma con il piccolo particolare di svolgersi in uno degli scenari di conflitto più sanguinosi della storia contemporanea
17 Aprile 2010