Non hanno alcuna competenza in merito ma distribuiscono dritte e sentenze, e sanno sempre con sicurezza a quale medico affidare il corpo di qualcun altro. Fra dottori "cani" e consigliere "giaguare", ecco come salvare la propria salute dalla giungla dei consulenti improvvisati
di Arrigo Roveda
“Asimmetrie informative” è un’espressione utilizzata per spiegare perché alcuni mestieri non possono essere svolti da chiunque, ma solo da persone di cui siano state preventivamente vagliate le capacità.
Siccome la maggior parte delle persone non è in grado di valutare se chi esercita la professione di avvocato, commercialista o ingegnere sia competente oppure un ciarlatano, l’ordinamento, attraverso gli esami di abilitazione e gli ordini professionali, appresta i necessari controlli per evitare che sprovveduti clienti finiscano nelle mani di incapaci. Più la materia è complessa e più è asimmetrica la conoscenza tra cliente e professionista.
Da qualcuno il sistema degli ordini è stato messo in discussione, ma nessuno è mai arrivato a sostenere che la professione di medico potesse essere esercitata liberamente da chiunque. Quando infatti capita di dover scegliere un medico, anzi un chirurgo, ci si rende conto di quanto sia difficile la scelta di mettere in mano la propria salute ed il proprio futuro all’uno piuttosto che all’altro.
Dopo aver benedetto quindi il tanto vituperato (dai neoliberisti) sistema delle corporazioni, che ci permette di escludere dalla rosa dei papabili almeno i guaritori filippini, si deve poi affinare il metodo per diminuire le asimmetrie e procedere alla scelta di colui che avrà l’onore di incidervi col suo bisturi.
Quando la patologia che richiede l’intervento chirurgico è, come nel mio caso evidente (le stampelle parlano da sole), si scatena la corsa al consiglio, corsa nella quale si distinguono le donne sopra i 40 anni che paiono utilizzare il proprio tempo libero nella classificazione dei medici. Difficilmente troverete una di queste giaguare uscite da una versione nostrana di Sex and the city che non sappiano con assoluta sicurezza qual è il chirurgo migliore per il vostro caso. “Devi assolutamente (l’avverbio è diventato per le giaguare totalizzante ed ha sostituito ogni altro) farti operare da Tizio. E’ il migliore”. Se non che, in 10 giorni di deambulazione stampellante, ho già contato almeno 15 chirurghi "migliori" per il mio ginocchio. Naturalmente ciascuna patente di migliore è accompagnata da sprezzanti giudizi (“non ti far toccare da quello è un cane”) per un altro chirurgo che un’ora prima era stato indicato, da altra giaguara, come il migliore.
Se poi si va a scavare sulle sicurezze che portano all’attribuzione di queste patenti (“il migliore”, “un cane”) si scopre che derivano dal successo o insuccesso di un singolo intervento praticato ad un lontano cugino (come se uno giudicasse la carriera del “Principe” Milito solo avendo visto la finale di Madrid o un’anonima partita giocata in Serie B con il Genoa).
Come fare quindi a scegliere il medico che ti opererà. Affidandosi a qualcuno che ha “asimmetrie informative” inferiori alle vostre (quindi non la giaguara che incontrate in palestra o al bar fuori dalla scuola di vostro figlio) e applicando la teoria dei gradi di separazione. Conoscerete un medico, o qualcuno che conosce un medico, o qualcuno che conosce qualcuno che conosce un medico che ha avuto il vostro infortunio o la vostra malattia.
Ecco, chiedete a quel medico da chi si è fatto operare e regolatevi di conseguenza. La sua asimmetria informativa sarà sicuramente inferiore alla vostra. E se l’operazione sarà andata bene ricordatevene quando sentirete ancora qualcuno parlare di abolizione degli ordini professionali. Perché è vero che “la salute prima di tutto”, ma anche un commercialista che vi aiuta a non fare errori nel pagare le tasse non è poi così inutile.
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