Recensione multipla: quattro libri che raccolgono testi scritti per il teatro ma che sono dotati di una vita autonoma. Dal preside in pensione di Lievi alle donne carcerate di Massini, dai travestiti di Berardi al Gramsci di Tarantino, viaggio alla scoperta di un genere in grado di raccontare il presente
di Nicola Arrigoni
Un'immagine dello spettacolo Il vecchio e il cielo di Cesare Lievi
Storie quotidiane possono finire col rappresentare il mondo, mentre la grande Storia si ritrova a raccontare il nostro presente, quasi come un oracolo postdatato. Queste sono alcune suggestioni che la drammaturgia contemporanea riesce a regalare quando – e non è frequentissimo – trova spazio, oltre che sulla pagina scritta, anche sulla scena. Chi pensa al teatro come a una cosa rivolta al passato avrà di che ricredersi e soprattutto potrà individuare nella scrittura scenica un ottimo esercizio di pensiero sul mondo contemporaneo. Seguendo il connubio tra pagina scritta e scena si è scelto di isolare testi che hanno avuto e hanno tuttora una loro vita teatrale oltre che editoriale.
Ad esempio, Il vecchio e il cielo di Cesare Lievi, testo pubblicato da Marsilio, messo in scena dal Teatro Nuovo Giovanni da Udine ora in tournée (a maggio sarà al Piccolo Teatro Grassi). Lievi dopo il successo di due anni fa per La badante prosegue la sua indagine minuziosa legata alle relazioni e come sempre parte dall’apparente banalità del quotidiano per raccontare l’universale. In scena, sempre nella stessa stanza, è un vecchio preside al primo giorno di pensione. Per una leggerezza si ritrova derubato dal barbone che ha invitato in casa, derubato di quella prima mensilità che doveva segnare l’inizio di una nuova vita. E' un pretesto narrativo che offre al drammaturgo e regista Cesare Lievi il la per condurre con acuta perizia un’analisi sui legami interpersonali del preside con la sua ex, Donata, con la figlia e con quel barbone che può fungere forse da suo alter ego, che è come lui: uno che ha deciso di cambiare vita…
La vita è imprigionata, claustrofobica nel bel Trittico della Gabbie di Stefano Massini che riunisce i testi: La gabbia (figlia di un notaio), Zone d’ombra e Versione dei fatti. Si tratta di tre testi affidati a donne, di tre situazioni ambientate all’interno di un carcere. Questo contesto chiuso è occasione per mettere a punto l’esplosione di legami affettivi e di sangue. Massini gioca la carta del paradosso e dell’antitesi: in un contesto costringente e costrittivo come quello carcerario frequenta l’apertura massima del rapporto emotivo/affettivo, anzi mette in evidenza lo status di crisi delle relazioni che legano i vari personaggi e che – proprio perché intra moenia – possono esprimersi con azzardata veridicità. L’effetto è disvelante e spiazzante, la forza dei testi avvincente per merito di una scrittura perfetta, chiara e senza sbavature.
Viaggio per amore di Gianfranco Berardi – attore ipovedente, drammaturgo e regista – è un’altra raccolta di testi che trovano la loro piena realizzazione nell’essere nati sulla e per la scena, esempi di una scrittura drammaturgica che ha la sua primogenitura nelle prove, nel lavoro scenico prima che a tavolino. Da qui la grande fisicità che traspare dai racconti e dalle pièce, attraversati da una voglia di guardare in modo altro il mondo. Il volume documenta la ricerca drammaturgia dell’attore partendo dal Deficiente, legato alla condizione di ipovedente dello stesso Berardi che gli valse il Premio Scenario 2005 per arrivare all’ultimo testo-spettacolo, Land Rover "dove l’irrisione comincia dal titolo, con una sigla automobilistica alla moda che, grazie a un semplice cambio di consonante viene trasformata in marchio di tipo pubblicitario che designa una possibile meta odierna di turismo sessuale", in cui Berardi nei panni di un travestito cerca di alleviare la sua solitudine affidandosi ad amanti occasionali e a un santone tragicomico.
Se i testi di Lievi, Massini e Berardi parlano di un oggi intimo, privato attraverso il quale passa la disperazione del nostro mondo, la storia recente è invece il pallino di Antonio Tarantino, autore di Quattro atti profani, Materiali per una tragedia tedesca e La casa di Ramallah e altre conversazioni. Dopo aver affrontato il terrorismo nei turbolenti anni Settanta e aver guardato alla questione palestinese, Antonio Tarantino in Gramsci a Turi e altri testi guarda all’Italia nel delicato passaggio dal fascismo alla Repubblica. Con Gramsci a Turi il drammaturgo indaga l’agonia, personale e politica, di Antonio Gramsci costretto ad un carcere durissimo e a camere di pseudo-ospedali tra il disprezzo dei compagni di prigionia e i complotti dei compagni di partito. In Trattato di pace si narra di Alcide De Gasperi invitato a Londra dal governo provvisorio a negoziare le condizioni migliori della resa. Il viaggio, in compagnia di una seducente rappresentante della borghesia romana e uno zelante quanto zotico sottosegretario, si riempie di personaggi surreali con la schiera infinita di ministri avversi alla causa italiana. Comico e tragico si mescolano fino ad assumere sfumature shakespeariane. Esequie solenni è strettamente correlato a Trattato di pace, dove i nomi di Franca e Leona, rispettivamente vedova di un primo ministro e convivente del defunto capo dell’opposizione, non possono non rimandare alla moglie di De Gasperi, Donna Francesca, e a Nilde Jotti. Le due vedove conversano intensamente e rievocano non senza ironia il passato trascorso insieme ai due uomini di potere. Chiude la raccolta il monologo Cara Medea, dove la tragedia della moglie ripudiata da Giasone si tinge di contemporaneità e costruisce una geografia ideale dalla Cecenia a Venezia di tutte le Medee sottoposte a violenze e soprusi… Antonio Tarantino si conferma – se ce n’era bisogno – il drammaturgo di razza che è in grado di plasmare la materia incandescente della storia recente alle esigenze della scena, una scena che non ha paura di essere contesto del pensiero, una scena che vive di scottante ironia e di irriverenti ma mai banali e scontati punti di vista.
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CESARE LIEVI, Il vecchio e il cielo, Marsilio 2010, pp. 100, euro 10
STEFANO MASSINI, Trittico delle Gabbie, Ubulibri 2010, pp. 114, euro 14
GIANFRANCO BERARDI, Viaggio per amore. Dal Deficiente a Land Lover, Ubulibri, pp. 107, euro 12
ANTONIO TARANTINO Gramsci a Turi e altri testi, Ubulibri 2009, pp. 258, euro 21
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