FILM
La settimana nera
Lo sci è roba da bianchi? La première étoile, di Lucien Jean-Baptiste, racconta le avventure di una famiglia di martinicani in vacanza sulla neve: una commedia leggera ma non stupida su pregiudizi e integrazione. Pluripremiato in Francia, esce in Italia domani
di Andrea Ferrari
Jean-Gabriel, nero della Martinica con moglie bianchissima e figli nerissimi, mena un’esistenza un po’ traballante, fra conti che non tornano e crisi coniugale. E’ un brav’uomo, pure simpatico, ma appartiene a quella categoria di persone inadatte a qualsiasi lavoro e non per tare o difetti, quanto per un approccio all’esistenza troppo lieve per sopportare la routine e la rottura di scatole che ogni occupazione retribuita porta inevitabilmente con sé.
Un giorno, preso da uno dei suoi entusiasmi, promette ai figli una vacanza sulla neve senza peraltro sapere come pagarla; questa volta l’impegno dovrà essere mantenuto, pena la rottura definitiva del matrimonio e la disistima della prole intera.
E’ questa, a grandi linee, la trama de La première étoile, pluripremiata commedia francese diretta e interpretata da Lucien Jeann-Baptiste, anche lui nero della Martinica, in uscita domani in Italia.
Certo che non si vedono molti neri sulla neve. Chissà perché. Fa pensare. Dev’essere stata questa la scintilla alla base dell’idea di questo film, leggero, ma non stupido, godibilissimo e per molti versi tenero.
“Lo sci è roba da bianchi” sentenzia la vecchia nonna delle Antille, strepitosa e nerissima, quando informa le amiche di essere stata invitata dal figlio sulle nevi immacolate dell’alta Savoia. E ancora, di fronte ad un poliziotto savoiardo che si lamenta della difficoltà di rintracciare un negro vestito di nero in piena notte: “Che ne dice di un bianco vestito di bianco sulla neve?”.
Ognuno si mimetizza a modo suo, ma è dalle differenze che nasce il bello della vita.
Tags: Andrea Ferrari, bianchi, integrazione, neri, neve, razzismo, sci, settimana bianca,
25 Marzo 2010
Oggetto recensito:
La Première étoile - La prima stella, di Lucien Jean-Baptiste, francia 2009, 90 m.
Premi: Gran Premio della Giuria e Premio del Pubblico al Festival International de Comédie de L'Alpe d'Huez, nomination per il César 2010 come Miglior opera prima
giudizio:
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