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POLITICA

La risata che ci Lega

Che barzellette si raccontano gli elettori padani? Leggiamole sul sito di una sezione di provincia: scopriremo che sono xenofobe, sessiste, qualunquiste. Ma la maggior parte sono di un'altra categoria: contro Berlusconi. Come si spiega questo mistero?


di Andrea Ferrari


Volete farvi quattro risate? Fate una visitina al sito della Lega di Rho, spostatevi sulla sezione barzellette e abbandonatevi al piacere sottile di sbirciare dal buco della serratura quello che di solito non vedete perché, da buoni elettori di sinistra, abitate nei quartieri alti, leggete due libri al mese, vi fanno schifo le sbrodacce televisive, sapete perfettamente che senza i commentari di Averroè l’occidente avrebbe dimenticato Aristotele e, magari, preferite Chet Baker ai guaiti di Sanremo.
 
Scoprirete che la scienza ha mandato l’uomo sulla luna, ma non è riuscita a mandarlo su Rosy Bindi, che gli islamici si fanno saltare in aria perché trombano poco e sono depressi, che preti e politici sono uguali perché prendono i voti e cambiano parrocchia e, soprattutto, che Berlusconi racconta un sacco di frottole, è mafioso, bauscia e anche un po’ rimbambito. (leggi)
 
“Ma come? – esclamerete posando Aristotele – allora le sanno le cose! Allora non è vero che si sono cotti il cervello con la tivvù, allora neanche loro credono al partito dell’amore … ma allora … come mai Bossi appena può si sbaciucchia il Cavaliere incurante del broncio di Fini? Oddio non ci capisco più niente…”.
 
Ecco, per capirci qualcosa cliccate il video che sta nella parte superiore della sezione testé analizzata. C’è un giovanotto, nel video, che arringa una platea rapita. Lasciate stare quello che dice il giovanotto, concentratevi sulle facce di chi ascolta; vedrete un mucchio di brava gente, la stessa che si è fatta massacrare a mazzi nelle trincee della Prima Guerra Mondiale, la stessa che la Resistenza l’ha fatta davvero (anche se non ne parla) e poi si è rimboccata le maniche, inventandosi un’economia di piccole aziende basata su intuizioni geniali e dodici ore di lavoro al giorno per realizzarle, gente che non sa neanche chi era Aristotele e scambia Chet Baker per un detersivo. Guarda un po’, saranno mica gli stessi che Pasolini vedeva sotto i caschi della Celere negli scontri di Valle Giulia, quando dall’altra parte c’erano ragazzotti di buona famiglia che poi sono diventati direttori di giornali e amministratori delegati?
 
Tutta questa gente non è scema e i fenomeni da baraccone siamo noi che non lo capiamo. Sa benissimo che Berlusconi è un pirata, ma evidentemente preferisce un pirata senza incertezze ai buoni sentimenti biascicati fra una regata e l’altra. Di più, tutte queste belle facce di gente concreta sanno altrettanto bene che il Cavaliere è un pirata utile, un taxi su cui salire per poi scendere al momento opportuno (lo stanno già facendo: leggete le loro barzellette, studiate il voto delle regionali).
Scenderanno anche da Bossi, prima o poi, o almeno spero, ma solo se, abbandonate le ipocrisie, sapremo mettere Averroè in una canzonetta.



Tags: Andrea Ferrari, barzellette, elezioni, lega, Silvio Berlusconi, umberto bossi,
07 Aprile 2011


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Commenti

Io mi sono spostato da

Io mi sono spostato da sinistra alla Lega anche se a malincuore. Non guardo la TV in quanto leggo parecchi libri al mese e scribacchio in pubblicazioni quà e là in Italiano, Francese, Tedesco ed Inglese. Parlo anche abbastanza Arabo (risiedo in Paesi Arabi da 15 anni) per sapere che Averroè è vissuto in tempi remoti e condividere alcune delle ragioni della Lega. Non scrivo Chat Baker ma Chet Baker.

Bell'articolo, finalmente

Bell'articolo, finalmente delle osservazioni intelligenti e non qualunquiste sulla Lega

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