• Seguici su:
CULTURA

Festivalopoli

Sta per concludersi la mostra cinematografica a Venezia ed è iniziato l’appuntamento con la letteratura a Mantova, mentre il prossimo weekend è diviso tra la filosofia a Modena e Pordenonelegge: i festival culturali sono diventati sempre più diffusi e di grande successo. Ma cosa si nasconde dietro la passione per i libri?


di Bruno Ballardini

 


C’è in Italia un fenomeno misterioso, iniziato in sordina nel secondo dopoguerra, poi cresciuto in modo abnorme, incontenibile: i festival. Nell’uso ottocentesco e francese il termine “festival” indicava una manifestazione artistica che durava più giorni o più settimane, con spettacoli regionali nazionali e internazionali.
 
Questo riporta a un’origine greca (non della parola, ma dell’evento), cioè all’uso di affiancare alle rappresentazioni teatrali delle feste in onore di Dioniso, con riunioni, divertimenti, incontri. Da allora sono rimaste intatte due componenti: l’aspetto rituale e la durata.
 
I festival sono più che mai un rito e hanno durate che spesso non sono affatto giustificate dalla relativa importanza del tema a cui sono dedicati. C’è un festival per ogni cosa, dal cibo alla matematica, dalla creatività ai sensi, passando per l’anticlericalismo, la canzone sarda, lo Yoga, i “corti” girati col cellulare, o il peperoncino.
 
In Italia le basi di questo fenomeno erano state poste negli anni Trenta con la Biennale di Venezia e il Maggio Musicale Fiorentino. Oggi si può dire che i festival siano addirittura troppi. Troppi e spesso inutili (chi se ne frega della drammaturgia norvegese, ad esempio?).
 
Da un altro punto di vista i festival potrebbero essere considerati invece come un segnale di vitalità del sistema culturale, perché creano movimento, informazione, scambio, integrazione, crescita. A patto che divengano veicoli di qualità culturale, perché c’è un confine sottilissimo che divide, ad esempio, il premio letterario dalla sagra da strapaese e spesso è difficile distinguerli.
 
Poi si verifica una forma di “manierismo organizzativo”, quasi come se gli ideatori di queste manifestazioni non avessero idee, finendo per pensare tutti le stesse cose e nello stesso modo. È incredibile, se si considera che “fare cultura” dovrebbe significare produrre proposte nuove per stimolare, smuovere.
 
Tra i principali festival di settembre, ad esempio, gran parte degli appuntamenti riguardano il cinema, proprio in concomitanza con la Mostra di Venezia. Per dire. E se a Venezia in questo momento ci fosse la Mostra della Cucina Vegetariana? Tutti quanti per strada, nelle piazze, negli ex conventi, negli studi televisivi, a parlare di cucina vegetariana. È una forma di inettitudine culturale che colpisce proprio la nostra industria culturale.
 
Tra le poche novità della stagione, segnaliamo due festival di nuova generazione come l’eBookFest nato per gemmazione da altre due, il BookCamp di Rimini e lo SchoolBookCamp di Fosdinovo. Protagonista è la nuova editoria, quella digitale e gli editori e autori che cavalcano per primi la mutazione che la filiera produttiva editoriale sta vivendo.
 
Poi il “Feistival” (sic) della Comunicazione a Monastier di Treviso dove si parlerà - come se non se ne fosse già parlato abbastanza - degli effetti del social web sul business e sui rapporti sociali. E questi erano solo i festival. In realtà poi ci sono premi, premietti, rassegne, commemorazioni. Una pacchia per gli amministratori comunali, gli assessori, e tutta quella marmaglia di burocrati che cerca consenso (e forse finanziamento) attraverso la cultura che, ormai si sa, è come la Nutella: meno ce n’è e più la si spalma.



Tags: Bruno Ballardini, cinema, creatività, eventi culturali, festival, filosofia, genova, letteratura, libri, mantova, mente, mostra, pordenone, recensione, sarzana, scienza, venezia,
10 Settembre 2010

Oggetto recensito:

 

 

giudizio:



4.5945
Media: 4.6 (20 voti)

Commenti

Invia nuovo commento

Il contenuto di questo campo è privato e non verrà mostrato pubblicamente.
 
CAPTCHA
Questa domanda serve a verificare che il form non venga inviato da procedure automatizzate
Image CAPTCHA
Enter the characters (without spaces) shown in the image.