Giovani cantanti e ottime voci nell'elegante messinscena di Mozart firmata Pier Luigi Pizzi. Ultime repliche di luglio al Festival di Macerata
di Giovanni Desideri
Bianco malinconia. Potrebbe essere interpretata in questi termini la scelta del colore dominante da parte di Pier Luigi Pizzi per suo il Così fan tutte (di cui è regista, scenografo e costumista) ripreso ora allo Sferisterio Opera Festival di Macerata, dopo la messa in scena di gennaio ad Ancona. Malinconia messa in musica da Mozart: presa di coscienza di quanto siano labili gli umani affetti. Ma anche un allestimento di grande sobrietà ed eleganza: spiaggia con scogli e pattino sulla sinistra, villetta a due piani sulla destra, residenza delle sorel
Cadillac scoperchiate e immagini proiettate sulle pareti, come un cinema all'aperto. L'allestimento di Un ballo in maschera diretto da Pier Luigi Pizzi per il festival dello Sferisterio (Macerata) unisce felicemente una grande inventiva scenica a un'inevitabile scarsità di mezzi economici
di Giovanni Desideri
Diremo poi dei cantanti, ma protagonista in primo luogo di Un ballo in maschera di Giuseppe Verdi (andato in scena venerdì 22 luglio a Macerata in apertura della 47ª stagione lirica) è stato il suo direttore artistico, contemporaneamente scenografo, regista e costumista dell’allestimento. Factotum come spesso gli capita, Pier Luigi Pizzi è un grande vecchio del teatro d’opera, dove ha esordito nel 1951 (!) per divenire poi noto e applaudito ad ogni latitudine. Da sei anni, Pizzi ha trasformato la stagione con Sferisterio Opera Festival, dedicando la rasseg
Una cronaca dettagliata della prima al Teatro Comunale di Bologna: vi raccontiamo l'opera mozartiana diretta dal regista Pier Luigi Pizzi e dal maestro Tamàs Pàl, dall'ouverture agli applausi (e le proteste) di chiusura
di Giovanni Desideri
Spettacolo di voci straordinarie, di colori e di agilità dei cantanti-attori. Direzione d’orchestra “seduta”. Non riusciamo ad essere più sintetici di così a proposito del Don Giovanni di Mozart in scena al Teatro Comunale di Bologna, con la regia, le scene e i costumi di Pier Luigi Pizzi. Tre enormi specchi in scena, a moltiplicare la dimensione psicologica generata dalle tinte delle luci, e amplificare in qualche modo i comportamenti dei personaggi. Per il resto, la scena allestita da Pizzi è minimalista, funzionale, animata dai bei colori degli