Sono sempre in tanti a portare in scena i lavori del commediografo francese, ma solo qualcuno sa conservarne intatta la forza provocatoria. Con musiche di ogni tipo e scene hard, il regista torinese Valter Malosti riaggiorna La scuola delle mogli, cogliendo in pieno l'ironia grottesca che nel 1662 scandalizzò Parigi
di Giulia Stok
Un enorme armadio rosso, casa prigione, che ricorda quegli orologi a cucù in cui sono delle statue a battere le ore. E così, come due personaggi meccanici, si muovono incrociando spade e frasi il protagonista Valter Malosti e il suo amico mascherato Mariano Pirrello, in uno scambio di battute feroce e arguto, prima scena all’apertura del sipario e una delle migliori di tutto lo spettacolo. Arnolphe, inventatosi “Signore del Ceppo”, ossessionato dal timore delle corna (ben chiarito a tutti da un cervo che domina la scena), ha deciso di costruirsi una mogli
L'attore e regista Valter Malosti ha debuttato a Torino con La signorina Julie di Strindberg, uno dei i testi più violenti nella storia del teatro moderno. Partito come guerra tra i sessi, il rapporto tra il servo e la padrona Valeria Solarino diventa qualcosa di più grande e terribile
di Giulia Stok
Ci vuole coraggio a portare in scena Strindberg. Anche oggi, a più di cento anni dal primo allestimento, La signorina Julie continua a gridare in tutta la sua estenuante violenza. Del resto persino Lindberg, l’attore e regista che all’epoca stava facendo il successo di Ibsen – non proprio noto per le atmosfere amene – rifletteva perplesso sul testo appena ricevuto, indicandolo come uno di quei casi in cui “il dramma diventa una medicina ripugnante”. Qui sono Valter Malosti e Valeria Solarino, tornata al teatro dopo fruttuosi anni di cinema, a r